20 marzo 2016
Un kamikaze si fa esplodere a Istanbul: cinque morti e quaranta feriti • Entro sera i quattromila migranti che stanno a Lesbo saranno trasferiti altrove • Sotto inchiesta il cda di Banca Etruria: c’è anche il padre del ministro Boschi • Domani Obama andrà a Cuba • La modella trentunenne che s’è data fuoco perché era troppo vecchia per lavorare
Abdeslam Salah Abdeslam, il terrorista catturato venerdì pomeriggio, durante il suo primo incontro con il giudice istruttore, che gli ha notificato le accuse di strage e partecipazione alle attività di un gruppo terrorista, ha ammesso: «Il 13 novembre ero a Parigi, ho preso parte agli attacchi. Mi sarei dovuto far esplodere allo Stade de France. Ma quando sono arrivato sul posto ho fatto marcia indietro». Abdeslam parlerà, ma solo a patto di restare in Belgio, di venire giudicato a Bruxelles. Un baratto, notizie in cambio di un improbabile no all’estradizione: «Non voglio tornare in Francia. A Parigi mi odiano». Abdeslam ha trascorso «almeno» le ultime quattro settimane di latitanza a casa sua, nel covo al numero 60 di rue du Dries, a Forest. Lui, Amin Choukri, ricercato in qualità di suo fiancheggiatore, e Mohamed Belkali, uno dei coordinatori degli attacchi parigini, ucciso durante l’irruzione di martedì scorso. Una casa senza luce ed elettricità, dove i suoi complici si alternavano ogni giorno per scendere a fare la spesa. L’unico esentato dalla corvèe era Abdeslam, troppo conosciuto e riconoscibile (Imarisio, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]
Istanbul Ieri un kamikaze si è fatto esplodere nel centro di Istanbul vicino alla famosa via Istiklal. Cinque i morti: due americani, due israeliani e un iraniano. Una quarantina i feriti, tra cui undici israeliani, due irlandesi, un tedesco, un islandese, un iraniano e un cittadino degli Emirati Arabi, oltre a due bimbe turche di 7 anni e 2 anni, l’ultima grave. Per il giornale filogovernativo Karar l’attentatore apparteneva al cosiddetto Califfato Islamico. Le indagini chiariranno se l’attacco sia stato effettivamente pianificato dai jihadisti, o dovuto piuttosto alla guerra interna tra esercito e guerriglieri curdi. (Ansaldo, Rep).
Lesbo 1 A Lesbo, l’isola greca più vicina alle coste della Turchia, sta andando in scena un gigantesco trasloco di massa. Quattromila e cinquecento profughi dovranno essere imbarcati entro questa sera e portati altrove. Dopo lo svuotamento dell’isola, il centro di accoglienza di Moria si trasformerà in hotspot blindato. Nessuno uscirà prima di aver conosciuto il suo destino. E il destino di un migrante a questa nuova frontiera potrà essere solo di due tipi: rifugiato politico in Grecia, chi ne avrà diritto. Oppure rimpatrio immediato in Turchia, per tutti quelli che saranno chiamati «migranti illegali». La scommessa dal punto di vista organizzativo è imponente. Si tratta di riuscire ad analizzare le domande, caso per caso, dando una risposta in tempi rapidi nel rispetto dei trattati internazionali. «È proprio questo che ci preoccupa» dice Michele Telaro, responsabile di Medici Senza Frontiere a Lesbo. «Chi vigilerà sui diritti individuali? Quali saranno i tempi d’attesa?». In Italia la media è due anni per avere una risposta definitiva. Qui la scommessa è di farcela in due giorni. Secondo indiscrezioni, il governo greco starebbe assumendo 4 mila nuovi impiegati proprio per sveltire le pratiche (Zancan, Sta).
Lesbo 2 Nel 2015 da Lesbo sono passati 480 mila profughi. Nel 2016 il ritmo è persino aumentato, la media è stata di 500 sbarchi al giorno (ibidem).
Banca Etruria Nel fascicolo aperto dai pm di Arezzo su Banca Etruria, per concorso in bancarotta, sono sotto accusa le posizioni di Pierluigi Boschi (padre del ministro per le Riforme) e degli altri componenti del Cda insediatosi nel 2014 e in carica fino a febbraio del 2015. Al vaglio il dissesto da 1,1 miliardi. Nel mirino anche la buonuscita di 1,2 milioni di euro concessa all’ex direttore generale Luca Bronchi nel 2014. Secondo la relazione di Bankitalia che ha sanzionato il consiglio anche per questa vicenda, l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto di Bronchi «non è risultato in linea con le disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione vigenti all’epoca dei fatti», in particolare per la mancanza di collegamento tra «compensi e performance realizzata e rischi assunti». L’accordo raggiunto, sottolinea Bankitalia nella sua relazione, non ha tenuto conto del «grave deterioramento della situazione tecnica della banca e non ha vagliato l’ipotesi di contestare al dirigente responsabilità specifiche». (Paolucci, Sta).
Cuba 1 Domani Obama andrà a Cuba: è la prima volta dopo 90 anni che un presidente degli Stati Uniti torna all’Avana. Il leader della Casa Bianca vedrà subito il cardinale Jaime Ortega, uno dei protagonisti del negoziato, quindi un gruppo di imprenditori. Forse anche alcuni dissidenti, ma non è sicuro. Infine incontrerà Raúl Castro, l’ultimo líder máximo, 84 anni (Sarcina, Cds).
Cuba 2 A Cuba i più ricchi, circa il 20% della popolazione, vivono con un salario intorno ai 100 euro al mese. Il 30% guadagna 50 euro, compresi i dottori e gli insegnanti. Il restante 50% si arrangia con 10 euro al mese. Per comprare riso, carne o uova almeno due volte alla settimana servono 100-110 euro al mese (ibidem)
Modella La modella russa Irina Livshun, 31 anni, si è data fuoco con una bomboletta del gas nella sua casa di Almaty, la città più popolosa del Kazakistan, dove si era trasferita da ragazzina per intraprendere la sua carriera di modella. «Da qualche mese non riusciva più a lavorare. Dava la colpa all’età, non ce la faceva ad accettarlo. Era depressa, a novembre aveva cominciato a isolarsi anche dagli amici. Aveva minacciato più volte di togliersi la vita, non pensavamo che lo avrebbe fatto», hanno raccontato i suoi familiari agli agenti che hanno trovato il corpo carbonizzato (Serra, Cds).
(a cura di Roberta Mercuri)