il Fatto Quotidiano, 19 marzo 2016
Arisa, intonata e rintronata
La mia chiacchierata con Arisa inizia con una giocosa e condivisa lamentela sullo stato generale del sesso maschile. Lei mi racconta che agli uomini ormai domanda subito “Sei eterosessuale?” per evitare di perdere tempo, che dopo i trent’anni anni di tempo da perdere non ce n’è. Io le rispondo che fa bene, perché a volte sono uscita per mesi con uomini che avevano altri gusti senza rendermene conto.
Visto che siamo sulla stessa barca, quanti uomini sono usciti con te non volendo stare con Arisa ma volendo essere Arisa?
Tantissimi, alcuni sono anche stati dei miei fidanzati per anni. È una cosa che capita spesso alle donne come me che fanno questo lavoro che tanti vorrebbero fare e capita alle donne che hanno personalità, polso.
Sei famosa per essere una che se ha qualcosa anche di scomodo o sgradevole da dire lo dice. Memorabile il tuo “Sei falsa Simona cazzo!” a Simona Ventura durante una puntata di X Factor. È una fama che ti dispiace?
Quello con Simona è stato uno sfogo, uno scazzo tra madre e figlia che poi s’è risolto. Il punto però è che io in effetti sono una scheggia impazzita e questo non aiuta nel lavoro, la gente spesso ha paura di chiamarmi. Sanno che sono brava ma poi magari si chiedono “E se le parte l’embolo?”. Basterebbe che l’embolo non me lo facessero partire, per esempio.
Chi ti fa arrabbiare di più?
Odio i complottisti, chi sparla alle spalle. Dire le cose in faccia è un gesto di altruismo, si aiuta l’altro a migliorare, a farsi delle domande.
Ogni tanto si legge che litighi anche con assistenti, truccatori, uffici stampa, casa discografica. È vero?
Sì. A me piacciono le cose fatte bene, sono esigente e voglio persone accanto a me entusiaste. Io ho fatto tanti lavori nella mia vita e non mi sono mai sentita stanca o demotivata. Se qualcuno attorno a me mi chiede “Non sei stanca?” io quella gente la elimino perché mi toglie le energie, mi demotiva.
Hai un rapporto vivace e controverso con i social network, sono famosi i tuoi deliri notturni su facebook che spesso cancelli.
Sì, ieri sera avevo scritto un lungo post ma poi l’ho riletto e per fortuna l’ho cancellato. Parlavo della gente che mi ha insegnato qualcosa, ma poi avrei dato importanza a persone che forse non meritano e mi sono fermata in tempo.
Ogni tanto su facebook chiedi anche: “Qualcuno ha voglia di venire a cena con me stasera?”. Lanci appelli agli uomini via social?
Ma io scherzo. Quando gli uomini mi scrivono “Ti amo” su facebook mi fanno sorridere, come faccio a crederci? Mi devono vedere la mattina quando mi sveglio per decidere se mi amano. La verità è che io vorrei degli uomini più intraprendenti, più decisi. C’era un pezzo in Se vedo te, in cui l’autore del pezzo diceva che siamo tutti “con la pancia piena e la luna a metà”. Purtroppo oggi gli uomini sono sazi, pigri, dicono “ma chi me lo fa fare di uscire con questa che stasera c’è la partita, mi devo pure impegnare, ma a chi gli va!”. Bisognerebbe tornare ad avere fame.
Sei una che divide, o ti si ama incondizionatamente o ti si detesta. Che rapporto hai con gli haters?
Se prendi con leggerezza l’amore che ti danno, i complimenti che ti fanno, le cose belle che ti scrivono, poi puoi che prendere con leggerezza anche gli insulti. Se non ti senti Dio per le persone che ti chiamano “Dio” poi non puoi neanche sentirti una cacca quando le persone ti chiamano cacca. Basta essere centrati.
I tuoi look in un certo senso hanno fatto la storia di twitter. Sono sempre discussi e commentatissimi, chi è il tuo consulente di immagine?
All’inizio avevo chi mi consigliava, ma ora faccio tutto da sola. Gli altri mi facevano troppo sciura, mi sentivo troppo signora. Ora compro le mie cose nei mercatini, nei negozi vintage, anche nei negozi dei cinesi, visto che abito nel quartiere cinese a Milano. Magari quello che metto non viene apprezzato, ma sono io.
Qualcuno non ha ancora finito di commentare il maglione lungo a Sanremo con la sottoveste velata che spuntava sulle ginocchia.
Era un’idea di Manuel Menini che è un bravissimo stylist, ma io non ero molto in forma, i capelli erano sbagliati e poi non avevo considerato che avendo molto seno quell’abito di maglina mi avrebbe ingoffata. Comunque io sono rilassata, all’estero i grandi artisti si vestono da soli, non si preoccupano delle critiche.
Beyoncé in effetti il suo famoso “culone” non lo nasconde.
Ce l’avessi io il culone di Beyoncé!
Hai un’aria più inglese che italiana, perché non vai a Londra a fare musica?
Ci ho pensato, ma sono legata alla mia famiglia. Già ci metto 9 ore ad arrivare a Potenza, figuriamoci se vado in Inghilterra. E poi vorrei un uomo con cui poter condividere un’esperienza del genere.
Hai detto che il tuo ultimo album, Guardando il cielo, è il tuo “desiderio di ricongiungimento con la natura”. Ovvero?
Oddio, quando rileggo queste cose poi mi dico “Cosa ho detto?”. In realtà io attraverso dei momenti di spiritualità acuta e dei momenti in cui non me ne può fregare di meno. La natura è importante ma poi ci sono periodi in cui sono più carnale che spirituale.
Sai che per molti sei un’icona erotica? C’è perfino una pornostar che fa la tua sosia.
Sì, una che ha fatto cose con Rocco Siffredi. Io non ho il suo fisico e non mi sento sensuale per tutti. Lo sono per pochi. Riesco a tirare fuori la mia sensualità solo se sono certa che ci sia una corrispondenza, altrimenti sono respingente o divento la migliore amica degli uomini.
Oltre che icona erotica però anche considerata una delle cantanti più intonate in circolazione.
Sì. E anche una delle più rintronate.