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 2016  marzo 18 Venerdì calendario

Alla gara d’appalto per il Lotto partecipa solo Lottomatica

Mercoledì sera l’amministratore delegato di Lottomatica Fabio Cairoli non ha nascosto la propria fiducia: «Abbiamo fatto il miglior lavoro possibile perché puntiamo fortemente sul lotto. Adesso spetta all’amministrazione valutare con la consueta serietà la nostra offerta», ha dichiarato all’agenzia giornalistica specializzata nelle notizie sul gioco Agimeg. Fiducia evidentemente ben riposta, visto che alla gara indetta dai Monopoli di Stato per la gestione del gioco del lotto nei prossimi nove anni si è presentato un solo concorrente. Lottomatica, appunto.
È il marchio con cui opera in Italia la multinazionale del gioco Igt che ha sede a Londra, è quotata a New York (la vecchia Lottomatica era quotata a Milano) ed è controllata dalla De Agostini.
La base d’asta della gara era di 700 milioni di euro, per un aggio sicuro del 6 per cento (identico, per capirci, a quello riconosciuto a Equitalia per la riscossione delle imposte) su incassi di 7,1 miliardi l’anno. E qui è inevitabile fare i conti: 430 milioni l’anno di introiti dagli aggi per nove anni fa 3 miliardi e 870 milioni in tutto, cioè quasi 3,2 miliardi oltre la base d’asta. Non dubitiamo che l’offerta di Lottomatica sia stata particolarmente generosa: vedremo.
Tuttavia non riusciamo a capire come mai a una gara con tutti quei denari in ballo si sia presentato un solo soggetto: uno solo! Lo stesso, per inciso, che gestisce il Lotto dalla bellezza di ventidue anni, e continuerà a farlo per altri nove anni, toccando quota 31, se l’unica offerta verrà accolta.
Del resto, come ricorda ancora l’agenzia Agimeg, solo dal 2004 al 2015 Lottomatica «ha raccolto oltre 81 miliardi di euro, rendendo il gioco del lotto fra i più appetibili del mercato».
Già, il mercato. Tecnicamente questo non si può certo definire un monopolio: infatti è prevista una gara per aggiudicarsi la gestione del gioco. Ma chiamarlo mercato è decisamente peggio.