ItaliaOggi, 17 marzo 2016
Fra poco El País non uscirà più in versione cartacea
«Finché sarà possibile» El País uscirà in edicola, in versione cartacea. Poi sarà pubblicato solo online (elpais.com). Ma non è dato sapere per quanto tempo ancora i costi della carta saranno sostenibili per il gruppo editoriale Prisa. Il direttore del primo quotidiano spagnolo Antonio Caño non dice apertamente che El País seguirà a breve l’esempio del britannico The Independent, che ha lasciato dopo 30 anni le edicole a favore del solo web. Ma, a inizio mese, Caño ha messo nero su bianco la decisione irrevocabile per cui la testata concorrente de El Mundo (edito dall’italiana Rcs) sarà «essenzialmente digitale» fin dai prossimi giorni. Del resto, la riorganizzazione è conclusa e sta per mettersi al lavoro una sola redazione integrata carta+web, che includerà anche i responsabili dello sviluppo tecnologico, quelli che monitorano l’andamento dell’audience e chi declina i contenuti sui social network.
Caño ha inviato alla redazione una lettera ribadendo non solo che l’esistenza delle versione cartacea «non è garantita» ma ricordando anche che il quotidiano iberico sarà sempre più «americano, perché è in America che la nostra crescita è più forte e la nostra espansione più promettente». Nel 2013, infatti, El País ha lanciato una versione in spagnolo per l’America del Sud, oltre a una in portoghese per i soli lettori brasiliani.
Si preannunciano, dunque, nuovi importanti sconvolgimenti alla testata di punta di Prisa (di cui sono soci tra l’altro i qatarioti di Media group international e che a sua volta è azionista del francese Le Monde). Ma già gli anni precedenti sono stati caratterizzati da forti perdite e tagli significativi e, più recentemente, anche il presidente Luis Cebrian sembrava traballare. C’è però una buona notizia: il 2015 si è chiuso con un ritorno in utile (per 5,3 mln di euro) e con un debito sceso a 922 mln dai precedenti 1,6 mld. L’altra faccia della buona notizia è che i risultati 2015 beneficiano della cessione della tv a pagamento D+ a Telefonica (socia di Prisa) e di una ricapitalizzazione per 724 mln, sottoscritta dai qatarioti.