La Stampa, 17 marzo 2016
«Ammirai Senna quando buttò fuori Prost». Valentino è tornato
Nella lista delle qualità di Rossi il perdono non compare. Il Dottore, alla vigilia del Gp del Qatar, si è messo la maschera del pompiere in favore di telecamere, ma il fuoco resta acceso. Dopo 5 mesi si è seduto al fianco di Lorenzo e Marquez, non degnando loro di uno sguardo. «La rivalità è un valore aggiunto, ma non credo che capiterà niente di particolare», ha assicurato in un primo momento, salvo poi correggere il tiro. Complice un parallelo tra lui e Senna, ricordando la gara di F1 a Suzuka 1990, quando il brasiliano buttò fuori pista Prost vendicando la manovra subita l’anno prima. «Non ero un fan di Ayrton, ma quando ho visto quella mossa ho capito che aveva due attributi enormi» ha commentato Rossi. Un auto è diversa da una moto, ma non troppo: «Il pericolo dipende dalla velocità, ci sono anche curve lente e tutti i piloti lo sanno».
Avvertimento a Marquez
Le sue parole sono suonate come un avvertimento, neppure troppo velato, a Marquez. «Non penso che avrò mai un’occasione del genere – ha continuato Valentino -. La speranza è che vada tutto bene». Se così non fosse, le contromisure sarebbero già pronte. Nonostante tanti sforzi per fingere che l’ascia di guerra è stata sotterrata, la tensione è solo nascosta. «I rapporti personali contano poco, a differenza del rispetto in pista». Tradotto significa: «Che ognuno corra solo per se stesso» ha detto Rossi, evocando il «biscotto». Il Dottore non vuole nè permette scherzi. «Il passato non si può cambiare, per fortuna inizia un’altra stagione». Lorenzo è stato attento a non intromettersi nella bagarre, Marquez alla fine è sbottato: «Se Valentino continuerà a parlare, è possibile che mi convinca di quello che dice». Neanche nel mondo delle fiabe i due nemici si sarebbero potuti trasformare in allegri compagni. Da oggi troveranno il terreno più congegnale per confrontarsi: la pista.