Il Sole 24 Ore, 17 marzo 2016
Il gigante del carbone made in Usa sta fallendo
Anche il numero uno del carbone «made in Usa» sta affondando, vittima dell’inarrestabile declino del combustibile che aveva alimentato la rivoluzione industriale dell’Occidente, ma che oggi soccombe di fronte all’urgenza di tutelare l’ambiente e all’abbondanza di gas a buon mercato. Peabody Energy ha avvertito che rischia di non avere più fondi per proseguire l’attività e che probabilmente cercherà la protezione del Chapter 11. La strada della bancarotta – già imboccata negli ultimi due anni da almeno altri sei produttori americani – è segnata. Ieri Peabody ha omesso il pagamento degli interessi su due obbligazioni, avviando il conto alla rovescia per un probabile default fra 30 giorni. Prima di allora, a fine marzo, la mineraria potrebbe vedersi chiudere le linee di credito, perché l’Ebitda sta scendendo sotto il minimo consentito dai covenant. Le trattative per una ristrutturazione del debito andranno avanti, ma sono già mesi che le discussioni si trascinano senza risultati e anche il tentativo di fare cassa vendendo tre miniere è naufragato:?il potenziale acquirente, Bowie Resource Partners, si è tirato indietro, perché?a sua volta non riesce a farsi finanziare.