Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  marzo 17 Giovedì calendario

Ecco chi è Merrick Garland, il giudice nominato da Obama alla Corte Suprema

Un magistrato noto per le inchieste anti-terrorismo e per il sostegno in passato ricevuto sia da politici democratici che repubblicani. Merrick Garland è il candidato prescelto da Barack Obama per la successione ad Antonin Scalia alla Corte Suprema.
Obama ha nominato il 63enne Garland facendo leva sulla sua fama schiva e di giudice brillante, qualificato e di opinioni moderate. Promosso nel 2013 alla guida del tribunale federale del District of Columbia, quello della capitale Washington, era stato nominato alla corte d’appello nel 2007, confermato dal Senato con un voto di 76 a favore e 23 contrari, compreso il sostegno di 30 repubblicani.
Garland vanta una carriera di prima fila nella magistratura e nel governo: fin dagli inizi era stato tra i protagonisti di importanti casi di terrorismo domestico. Da alto funzionario del Dipartimento della Giustizia aveva guidato i procedimenti contro il terrorista solitario Theodore Kazinsky, conosciuto come Unabomber, e quella contro Timothy McVeigh, uno dei responsabili della strage di Oklahoma City nel 1995, quando estremisti anti-governativi distrussero con un ordigno esplosivo il palazzo federale della citta’.
La sua nomina si scontra però con la dura opposizione dei repubblicani, schierati compatti finora per negare anche un dibattito in aula sulla candidatura. I leader repubblicani affermano che deve spettare al prossimo presidente la scelta del nuovo giudice del massimo organo giudiziario e costituzionale statunitense. Scalia, inoltre, era il leader intellettuale della maggioranza conservatrice della Corte Suprema e la sua improvvisa scomparsa ha messo in discussione i futuri equilibri. La nomina diventerà così soprattutto terreno di battaglia nella campagna elettorale.