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 2016  marzo 17 Giovedì calendario

Vettel vs Hamilton, la sfida degli opposti

Per essere appena mercoledì e con alcuni personaggi ancora in viaggio verso l’Australia, un po’ di novità ci sono a smuovere le acque stantie di una F1 che, in inverno, è stata silenziosa come non mai. Breve lista della spesa: la Renault, al rientro con un proprio team, ha svelato la livrea della RS01 (è quasi totalmente gialla); la Sauber ha annunciato di essere stata lasciata – piove sul bagnato – dal d.t. Mark Smith, giunto appena nove mesi fa; l’ex iridato australiano Alan Jones esorta la Ferrari a ingaggiare il connazionale Daniel Ricciardo; Niki Lauda ribadisce il concetto che il Cavallino è ora a 2-3 decimi dalla «sua» Mercedes; la Force India ancora non sa se arriverà il team principal Vijay Mallya, scappato in Inghilterra e costretto a guardare la lista dei Paesi che non concedono l’estradizione per non rischiare di finire in galera a Bombay o dintorni, avendo fatto un buco da 2,4 milioni di euro con la compagnia aerea (fallita) Kingfisher (ma nel team assicurano che non ci saranno problemi: le casse sociali, grazie ai punti del 2015 e agli sponsor, sono in buone condizioni).
Nulla è però così importante come l’ultima bravata di Lewis Hamilton. Non contento di aver litigato con il Casinò Skycity di Auckland, che l’ha messo alla porta per il look non adatto a una casa da gioco (in particolare, gli venivano contestati gli occhiali scuri, il cellulare e un cappellaccio disdicevole: dopo il tweet – poi ritirato – «mi hanno trattato come un rifiuto», c’è stata una tregua), Lewis prima ha diffuso un filmato a bordo di un aereo nel quale sfotte i cinesi – la cosa, pare, non è per nulla piaciuta – e poi ha combinato una cavolata in moto. In sella a una Harley Davidson, Lewis ha girato un video-selfie e l’ha postato in Internet. Risultato: la polizia neozelandese ha aperto un’inchiesta e gli avrebbe dato una solenne lezione se non avesse stabilito «che un filmato non fornisce una prova sufficiente a punirlo». Insomma, a Hamilton è andata peggio qualche anno fa a Melbourne (fu fermato perché sgommava e faceva il matto di notte con un’auto) o a Montecarlo, quando danneggiò la sua preziosa Pagani Zonda. Al Lewis che ne combina di ogni fa da contraltare il Vettel «bravo ragazzo» che sul suo sito ha scritto, in italiano, una lettera ai tifosi ferraristi: «Siamo sulla strada giusta». Furbo e comunicatore, Seb. Se è pure indovino, lo vedremo tra poco.