Corriere della Sera, 17 marzo 2016
Il commento a Bayern-Juve di Mario Sconcerti
Persa una partita quasi incredibile. La mossa decisiva è stata l’uscita di Morata per Mandzukic ai due terzi di gara, qualcosa che avrei fatto anch’io al posto di Allegri, ma sarebbe stato un errore lo stesso. La Juve vinceva in quel momento 2-0, Allegri cercava forza per tenere il pallone. Il risultato è stato togliere a un’ipotesi di gioco tutto il contropiede, quindi regalare al Bayern tutta la sua metà campo. A quel punto alla Juve restava solo la difesa. Sembrava il tempo giusto, un ragionamento anche corretto, ma ha messo la partita in una chiave sola. Il Bayern ha avuto fortuna, ha segnato all’ultimo minuto regolamentare, ha tirato davvero in porta solo nei due gol, entrambe di testa, cioè occasioni di mischia non di vero gioco, e quasi solo d’inerzia muscolare ha ripreso una partita che aveva nettamente perso fino a quell’istante. La Juve esce dalla Champions in fondo a una partita quasi perfetta. Difficile poterle chiedere di più. Ha preso i due gol del pareggio quasi soltanto per stanchezza, nessuno che è riuscito a saltare su Lewandowski e Muller, le gambe appesantite da una resistenza che era diventata troppo stretta. Ma è davvero incredibile perdere così dopo aver fatto bene quasi tutto contro un Bayern perfino stupito dalla chiarezza dell’avversario. Restano le assenze forti di Dybala e Marchisio, alla fine soprattutto quella di Chiellini, ma resta anche una gestione non ideale della partita, forse dovuta alla forza di un avversario che sembrava ormai soffocato, quasi incapace di tirare in porta ma sempre a un passo dall’area della Juve. Questo è il punto di fondo: quanto è stato insistente il Bayern e quanto ha buttato via la Juve. Io scrivo a freddo, la Juve giocava in diretta, aveva il diritto di essere stanca. Ma rimane un rumore di fondo, come quando si scatena la pioggia e dopo il piacere di un sorso umido ci si scopre ormai bagnati fradici. Bastava seguire i tetti, capire un attimo prima, fidarsi della partita che si era fatto fino a quel momento. La Juve esce senza aver capito fino in fondo né la partita né chi era davvero più forte tra lei e il Bayern. E alla fine è troppo duro anche il punteggio, troppo chiaro, non reale. La vecchia cortina sommersa da sei gol in due partite, quasi a caso, quasi occasionali. No, non è credibile. Ma è vero.