Corriere della Sera, 17 marzo 2016
Un discendente del fondatore del Milan ha salvato Borsalino
Il Tribunale di Alessandria ha dato il nulla osta al salvataggio di Borsalino, icona dei copricapi in feltro, con l’ammissione al concordato in continuità. Via libera quindi a Philippe Camperio, che avrà il ruolo di «assuntore» attraverso la Haeres equita, che aveva già affittato il ramo d’azienda. Prima dovrà arrivare l’omologa e l’imprenditore potrà diventare il proprietario dell’azienda finita in default. Camperio è l’erede di quella dinastia lombarda, emigrata in Svizzera a metà del 900, che ha visto tra le sue file il patriota risorgimentale Manfredo e prima ancora Giannino Camperio, tra i fondatori del Milan. Tra i coinvestitori spuntano anche a titolo personale Riccardo Tarantini, ex membro dell’executive council di Fca e il banker di Deutsche Bank, Vito Lo Piccolo. Camperio ha già negoziato con l’Agenzia delle Entrate, che vantava un credito di 16 milioni, un taglio del 40% dell’esposizione a fronte delle garanzie sul rilancio dell’azienda che conta 130 dipendenti, tutti confermati. Ci saranno 5 milioni di investimenti per i negozi del marchio che ha 15,5 milioni di ricavi e produce 165mila cappelli.