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 2016  marzo 16 Mercoledì calendario

Madre Teresa sarà santa il 4 settembre

Chiamiamola pure “profeta” della misericordia. Perché, con le sue intuizioni, la sua vita, le sue parole, ha annunciato quell’abbraccio del Padre che Cristo narra nella parabola del “figliol prodigo”. Madre Teresa di Calcutta (1910-1997) è uno dei testimoni dell’Anno Santo voluto da papa Francesco. E ieri il Pontefice ha annunciato un altro grande “regalo” del Giubileo: la «piccola matita» nelle mani di Dio – come lei stessa si definiva – sarà proclamata santa domenica 4 settembre, nel giorno in cui viene celebrato il Giubileo degli operatori e dei volontari della misericordia.
Con la fondatrice delle Missionarie della carità saranno canonizzati nei prossimi mesi altri quattro beati (ne parliamo a pagina 16): domenica 5 giugno Stanislaw di Gesù Maria e Maria Elisabetta Hesselblad; domenica 16 ottobre José Sánchez del Río e José Gabriel del Rosario Brochero. Lo prevede il decreto firmato da Francesco durante il Concistoro ordinario che si è tenuto nel Palazzo Apostolico in Vaticano. All’ordine del giorno proprio le cinque cause di canonizzazione.
La data scelta per Madre Teresa non è casuale. Il 4 settembre è la vigilia della memoria liturgica della religiosa. Ed è l’anniversario della morta avvenuta nel 1997 a Calcutta, la città scelta dalla consacrata di origine albanese – al secolo Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu – per vivere il Vangelo accanto agli emarginati dell’India. Il rito si terrà in piazza San Pietro. Nei giorni scorsi la Conferenza episcopale indiana aveva «chiesto a papa Francesco che la suora dei poveri» venisse «proclamata santa nella città dove ha vissuto la sua missione», Calcutta. Invece la Sala Stampa vaticana ha confermato che «tutti e cinque» i futuri santi «saranno canonizzati a Roma». La notizia ha fatto il giro del mondo e ha riempito di gioia sia l’Albania, sia l’India. In festa la Congregazione fondata da Madre Teresa nel 1950 che oggi conta 6mila religiose presenti in circa 140 Paesi e che in questi giorni è piegata dal lutto per l’uccisione di quattro suore durante un attacco terroristico nello Yemen.
«Dio ama ancora il mondo e manda me e te affinché siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri», scriveva la Madre – premio Nobel per la pace nel 1979 – che ogni mattina iniziava la giornata davanti all’Eucaristia e usciva con la corona del Rosario tra le mani per cercare e servire il Signore in coloro che sono «non voluti, non amati, non curati». Testimone della gioia di amare, è stata beatificata in tempi record nell’ottobre 2003 da Giovanni Paolo II – che la chiamò la «serva degli ultimi» – senza attendere i cinque anni per l’apertura del processo canonico.
Lo scorso 17 dicembre, nel giorno del suo 79° compleanno, il Papa aveva autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto sul miracolo attribuito all’intercessione della beata. La guarigione inspiegabile è avvenuta nel 2008 a Santos, in Brasile, e ha avuto per protagonista un uomo ridotto in fin di vita per un’infezione virale al cervello. Un caso clinico risolto in modo completo grazie alle preghiere della moglie e della parrocchia.