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 2016  marzo 16 Mercoledì calendario

Un Grand Marnier da 684 milioni

Campari prenota il controllo della francese Société des Produits Marnier Lapostolle (Spml), una delle principali società di bevande alcoliche francesi e proprietaria del noto brand Grand Marnier. Il gruppo italiano guidato dal ceo Bob Kunze-Concewitz ha raggiunto un accordo con i membri della famiglia azionista di riferimento della società francese, quotata a Parigi, per acquisire il controllo in fasi successive.
Il primo step prevede l’acquisizione immediata da alcuni membri della famiglia del 19,8% della società del Grand Marnier (7,19% in piena proprietà, 1,06% in nuda proprietà e 1,54% in usufrutto) per circa 135 milioni: 8,05 euro per ciascuna delle 16.821 azioni che transiteranno sul mercato dei blocchi, per una valutazione del 100% di Spml (equity value) di 684,25 milioni (652 milioni l’enterprise value implicito), con un premio del 60,4% sul prezzo di borsa dell’azione alla chiusura dell’11 marzo. Allo stesso prezzo (8,05 euro) Campari  lancerà un’offerta pubblica d’acquisto finalizzata ad assicurarsi il controllo della società, mentre gli eredi del fondatore del Grand Marnier rimarranno nel capitale con un pacchetto del 28,8% (di cui il 2,24% in nuda proprietà). Tramite l’opa il gruppo italiano punta a raggiungere almeno il 50,01% delle azioni e dei diritti di voto di Spml.
Nel caso in cui le adesioni all’offerta non fossero sufficienti, gli attuali azionisti di riferimento si sono dunque impegnati a vendere subito le altre azioni nella loro disponibilità e a rinunciare ai diritti di voto doppio nella misura necessaria per consentire a Campari di acquisire il controllo. Se invece l’opa avrà successo il passaggio delle azioni in mano alla famiglia avverrà dopo il 2021 attraverso l’esercizio di opzioni put e call. L’accordo prevede che fino all’esercizio delle opzioni François de Gasperis e Stéphane Marnier Lapostolle resteranno rispettivamente presidente del directoire e nel management team. Qualora invece l’opa chiudesse con adesioni al di sopra 95%, Campari acquisterà le restanti azioni sul mercato, per revocare poi il titolo dal listino parigino. Sia gli azionisti venditori sia coloro che dovessero aderire all’opa potranno inoltre beneficiare di un earn-out relativo alla potenziale vendita di una prestigiosa proprietà immobiliare di proprietà di Spml a St. Jean Cap Ferrat in Costa Azzurra.
Parallelamente all’operazione Campari  diventerà distributrice esclusiva dei prodotti Spml, oggi distribuiti da soggetti terzi, a partire dal prossimo 1 luglio e per un periodo di 5 anni e mezzo, rinnovabile per ulteriori quinquenni.
«A prima vista il prezzo ci sembra ragionevole e la leva finanziaria gestibile», sottolineano gli analisti di Equita. Con un rapporto debito netto/ebitda di 1,7 volte, secondo le stime di Mediobanca  Securities (rating neutral e target price a 7 euro), Campari  è in grado di sostenere 684 milioni di euro aggiuntivi di debito. «Ci aspettiamo un leverage ratio post-deal di 3,25 volte». Per il gruppo italiano acquistare Gran Marnier significa rilevare un gruppo che ha chiuso il 2015 con vendite complessive per 151,7 milioni e un Ebitda di 30,8 milioni, esclusi i profitti realizzati dai distributori. Va segnalato che Crif Rating Agency ha confermato il giudizio BBB-/Stabile su Campari  anche in seguito all’acquisizione. Il portafoglio di Spml costituisce circa l’85% del fatturato e comprende Grand Marnier Cordon Rouge, Cherry Marnier, Louis Alexandre, Cuvée du Centenaire, Cuvée du Cent Cinquantenaire e Quintessence. Nell’operazione Campari  è stata assistita da Bank of America Merrill Lynch e Philippe Villin in qualità di financial advisor. Cacib ha agito in qualità di joint financial advisor. Brandford Griffith&Associés e Pedersoli&Associati hanno seguito la parte legale.