Corriere della Sera, 16 marzo 2016
Il voto di Reja: «Se domenica battiamo il Bologna, l’anno prossimo lavorerò gratis»
All’età in cui è un attimo sentirsi dare del rimba, vedi Allegri che rinfaccia spregiativamente a Sacchi i suoi 70 anni, Edy Reja spiazza l’ambiente con un progetto rivoluzionario. Se domenica battiamo il Bologna, annuncia in un’intervista a L’Eco di Bergamo, l’anno prossimo lavorerò gratis.
Per gli addetti ai lavori, colti da smarrimento davanti al neologismo, necessaria una rapida spiegazione semantica: gratis significa senza percepire un euro. Tranquilli, è possibile. Nessuno lo vieta. Certo è già successo che allenatori e giocatori abbiano lavorato senza stipendio, ma quella è un’altra storia: dipende da quanto è millantatore e spiantato il presidente. Questo invece è un voto. Una promessa.
Il romantico ragazzo di 70 anni mette tutto sul piatto: se perde è esonerato, se vince ingaggio zero. La situazione d’altra parte è quella che è: l’Atalanta non vince da 14 giornate. Fare gol è più difficile che tenersi a memoria le password. Domenica, la madre di tutte le partite: battere il Bologna significa praticamente salvezza. Davanti a questo snodo della sua vita, Reja trepida come un debuttante. Confessa di non essersi mai trovato in una situazione simile. Che però a Bergamo sta benissimo. E che per restarci è pronto a tutto: anche a fare del volontariato.
Se proprio si vuole quantificare, il gesto vale più di mezzo milione. Mica un giro d’aperitivi. Poi si sa come possono finire certe strambe utopie. Magari Reja sarà subito imitato da una folla di coetanei politici, chi può dirlo: quella è gente che non vede l’ora. Ma è più probabile che sia un gol del Bologna a mandare in frantumi lo slancio (e la carriera), o che sia l’associazione allenatori a fargli terra bruciata perché il tremendo precedente rovina il mercato. Ad ogni buon conto, importa piuttosto poco come finirà. Sono regali, basta il pensiero. Quello resta.