ItaliaOggi, 12 marzo 2016
La corsa per ripubblicare Eco
Viviamo o no in una società capitalistica? È quindi inevitabile che, quando ci sono delle occasioni per fare soldi, chi ha i numeri per entrare in gara, ci entri, senza alcuna esitazione. Certo, rispettando le regole. Ma, salvo questo aspetto, non guardando in faccia nessuno. Così è successo anche con la scomparsa di Umberto Eco che ha aggiunto ulteriore popolarità alla sua già grande popolarità. La prima a gettarsi sull’occasione è stata Elisabetta Sgarbi che ha approfittato delle esequie dello scrittore amico per lanciare la sua nuova casa editrice. Poi è arrivato Bompiani, l’editore del romanziere defunto, per riproporre, in fretta e furia, tutte le opere dello scomparso. Che vanno vendute in fretta, prima che l’immagine di Eco si appanni. Chi, del resto, oggi, comprerebbe un romanzo del pur (un tempo) celebratissimo Moravia? Non a caso, giovedì scorso, al mercato di via Calatafimi, l’edizione rilegata del Nome della rosa era in vendita a soli 2 euro, sulla bancarella di un celebre libraio all’aria aperta, Biagio Malvuccio. Uno che, sui prezzi, fa più tendenza di una società di marketing.