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 2016  marzo 13 Domenica calendario

Cinque consigli per non morire in montagna

1 Il percorso dove è accaduto l’incidente che ha provocato la morte di sei alpinisti, è particolarmente pericoloso? 
Il Monte Nevoso è una grande classica dello scialpinismo della Valle Aurina, nella parte settentrionale dell’Alto Adige. È un territorio di alta montagna, con vasti ghiacciai e un’ottantina di vette che superano i tremila metri. Proprio per questo è un paradiso dello scialpinismo. Il Monte Nevoso non è una facile passeggiata con gli sci, adatta a chi compia i primi passi nell’alpinismo, ma un itinerario faticoso, complesso e impegnativo. Basti dire che si parte dal rifugio Säge a Riva di Tures, posto a 1.591 metri, e si giunge ai 3.358 metri della vetta, superando un dislivello di ben 1.767 metri. 
Si tratta dunque di un’escursione riservata ad alpinisti molto allenati, in grado di camminare ininterrottamente in salita per 5-6 ore, mantenendo sufficienti forze per intraprendere la lunga discesa tutt’altro che agevole. Anche il terreno richiede infatti una buona capacità di muoversi in alta montagna, di scegliere il percorso più sicuro e di valutare di volta in volta le condizioni che si presentano. Il tratto finale del ghiacciaio è davvero ripido e la cresta finale richiede assoluta assenza di vertigini. Tutto questo vuol dire che l’incidente è occorso in una montagna difficile per scialpinisti esperti, allenati e preparati. 
2Quali erano le condizioni della neve nella giornata di ieri? 
Il bollettino delle valanghe della Provincia autonoma di Bolzano, emesso venerdì 11 marzo alle ore 16, quello che presumibilmente hanno consultato gli scialpinisti prima di intraprendere la gita, parlava di una «situazione in progressivo miglioramento», precisando che il pericolo era «Moderato, grado 2», su una scala di cinque gradi. 
Dunque una situazione abbastanza rassicurante. Ma nella «situazione generale» si leggeva una precisazione, che avrebbe dovuto richiamare l’attenzione degli escursionisti: «In profondità rimangono degli strati deboli che dai test effettuati dimostrano di poter cedere generalmente con forte sovraccarico. La propensione al distacco provocato è bassa ma localmente ci sono punti pericolosi da valutare ancora con prudenza». Tradotto, significa di non abbassare mai la guardia, perché, nonostante un certo ottimismo, la situazione complessiva della neve presenta rischi che vanno calcolati sul campo. 
3 I bollettini delle valanghe sono da considerare inaffidabili? 
Assolutamente no, sono anzi affidabilissimi, perché redatti sulla base di una fitta rete di punti di osservazione. Ma la decisione finale spetta sempre allo scialpinista, che davanti al pendio deve valutare se, dove e come passare. Per questo lo scialpinismo è uno di quegli sport che richiedono soprattutto esperienza. 
4 Forse la valanga inattesa è colpa di questo strano inverno? 
Indubbiamente l’andamento anomalo delle nevicate ha molte responsabilità. L’equazione poca neve, poco pericolo e molta neve, molto pericolo, è quanto mai fallace. Di solito si registrano più incidenti nelle stagioni poco nevose che in quelle caratterizzate da abbondanti precipitazioni. 
Quest’inverno abbiamo avuto scarse nevicate a inizio stagione, che hanno deposto sul terreno un sottile strato gelato. Sopra questo stato a distanza di molto tempo si è depositata una cospicua massa di neve, che tuttavia non si è mai veramente saldata alla neve sottostante. Ieri la temperatura era in forte aumento e sulle Alpi faceva davvero caldo, probabilmente a causa del Föhn, il caratteristico vento di caduta proveniente da Nord, che surriscalda l’aria. Appesantita dal surriscaldamento, la neve più recente deve essere scivolata sulla vecchia, causando la slavina. 
5 Come ci si può difendere dalle valanghe? 
Il giudizio, l’esperienza e la prudenza sono l’attrezzatura migliore da portare con sé. Se non si è davvero sicuri delle proprie competenze, è meglio ricorrere a una guida alpina. La presenza di una traccia lungo un’escursione non offre garanzie: potrebbe solo significare che un imprudente si è avventurato prima di noi. La consultazione dei bollettini delle valanghe è imprescindibile, ma soprattutto si deve seguire l’andamento del manto nevoso a livello locale, cosa non facile per chi arriva da fuori. Per il resto l’equipaggiamento è il solito: Artva, pala, sonda e soprattutto la capacità di usarli. Ci sono anche in commercio zainetti air bag che aiutano a galleggiare sulla valanga.