Corriere della Sera, 14 marzo 2016
In Costa d’Avorio una carneficina jihadista
Ancora sangue e orrore su una spiaggia. Questa volta a essere colpita è la Costa d’Avorio. Grand Bassam, una quarantina di chilometri da Abidjan, nella zona dei resort, vicino alle case coloniali, patrimonio dell’Unesco. Ed è qui, con modalità molto simili al raid di Sousse del giugno scorso, che i jihadisti hanno colpito. Ora di pranzo, armati di kalashnikov e granate, con il volto coperto dai passamontagna, hanno iniziato a sparare contro i turisti. Una carneficina terribile, con i bagnanti inermi colpiti alle spalle, in pieno volto, alla testa, mentre si godevano il sole. Nelle immagini circolate su Twitter, riversi sulla sabbia anche i corpi di alcuni ragazzini.
A rivendicare, in serata, è Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqim) già responsabile di attacchi in Mali e in Burkina Faso. «Salutiamo i nostri tre eroi», hanno scritto i jihadisti sul canale Telegram Al Andalus.
Secondo le prime ricostruzioni, gli attentatori sarebbero arrivati dal mare e avrebbero colpito in tre hotel. C’è chi afferma di averli visti entrare nel bar dell’Etoile du Sud, la prima delle strutture turistiche colpite. C’è chi è certo che siano sbarcati dal mare per poi correre sulla spiaggia alla ricerca di vittime. «Urlavano Allah Akbar», dirà un terzo testimone. E ancora: «Indossavano jeans e maglietta».
Il bilancio è durissimo. In serata il presidente Alassane Ouattara accorso sul posto scandisce le cifre. Sedici morti, 14 civili, 2 soldati. Tra le vittime c’è «almeno un francese», conferma da Parigi il presidente François Hollande. Ancora sangue, ancora paura. «Daremo supporto logistico e informazioni alla Costa d’Avorio per trovare i responsabili», tuona Hollande. La polizia locale, intanto, parla in via non ufficiale di quattro vittime europee. «Abbiamo neutralizzato sei terroristi», spiegherà più tardi il ministro degli Interni ivoriano, Hamed Bakayoko. Numeri che dunque non coincidono con la rivendicazione di Aqim.
La zona viene evacuata, non è chiaro se ci siano ancora uomini in fuga. Dozzine di turisti locali e stranieri vengono caricati sui camion dell’esercito e portati verso la parte vecchia della cittadina. I soldati controllano chi passa il ponte. Le ambasciate, tra cui anche la Farnesina, si attivano per verificare la presenza di connazionali e per avviare i primi rientri a casa.
È la prima volta che la Costa d’Avorio è obiettivo di un attacco del genere. Dopo anni di guerra civile finalmente il Paese sembrava aver ritrovato un po’ di pace, i turisti stavano iniziando a tornare piano piano. Ma dopo gli attentati in Mali e in Burkina Faso, l’allerta era salita.
Ora l’incubo jihadista rischia di far precipitare di nuovo il Paese nel caos. Nel mirino di Aqim ci sono i cittadini occidentali, e in particolare quelli francesi, diventati l’obiettivo principale del gruppo. Ma anche la popolazione locale non viene risparmiata. Proprio come accaduto ieri, su quella spiaggia maledetta.