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 2016  marzo 14 Lunedì calendario

Con otto giornate d’antipo il Psg vince il campionato più noioso d’Europa (e Ibra se ne va)

Rien ne va plus. Il campionato più noioso d’Europa assegna il suo scudetto quand’è ancora inverno, il Psg umilia a domicilio il Troyes, ultimo della classe, con la vittoria più larga della sua storia (9-0) e diventa campione di Francia con 8 turni d’anticipo. Frantumato il record del Lione nel 2007 (5 turni), superato anche il Bayern di Guardiola che due anni fa conquistò la Bundesliga il 25 marzo, a 7 giornate dalla fine. Ma è una festa sciupata dalle parole di Ibrahimovic, 34 anni, 4 gol ieri, un contratto in scadenza e un futuro fra United, Milan e gli States: «Al momento, non giocherò qui nella prossima stagione. Certo, se rimpiazzassero la Torre Eiffel con una mia statua, potrei restare. In quattro anni abbiamo vinto quasi tutto». Il
quasi è un particolare chiamato Champions, manca in bacheca a lui e al Psg: nell’anno in cui DiCaprio ha finalmente conquistato l’Oscar, resiste solo la magnifica ossessione di Zlatan per la coppa. Il presidente Al Khelaifi spera: «Ibra è magico, parlerò con lui, faremo di tutto perché rimanga». Più cauto Blanc: «Lui è un top player, ma non è l’unico». Il Psg sogna il triplete, solo la Champions può ripagare gli investimenti di un club che ha soggiogato la Ligue 1 ai suoi petrodollari.
Non è stato sempre così. Nel 2012, il Montpellier di René Girard vinse a sorpresa il primo titolo e beffò i parigini di Ancelotti. Ora, la classifica riflette la sproporzione di budget. Dopo 30 giornate, il Psg conta 77 punti, 77 reti segnate, 15 subite. Per scorgere la prima inseguitrice serve il cannocchiale: il Monaco, un anno fa ai quarti di Champions, ora è a -25 dalla vetta e a +19 sulla terzultima, insomma è più vicino alla retrocessione che al titolo. Avrebbe dovuto costruire l’alternativa più credibile al dominio della capitale, attingendo dai forzieri di Dmitrij Rybolovlev: il magnate russo ha portato il club dalla B alla Champions, si era regalato Falcao, Moutinho, James Rodriguez e Carvalho, ma non aveva fatto i conti con il divorzio dalla moglie Elena, che gli ha strappato 3,2 miliardi, costringendolo a svendere i gioielli. In più, da ottobre una sentenza del Consiglio di Stato ha privato il Monaco dei privilegi fiscali che lo avevano avvantaggiato sulle squadre francesi. Gli altri club, invece, non sono cresciuti neppure dopo gli investimenti sulle strutture per Euro 2016.
Il fatturato 2015 del Psg ammonta a 480,8 milioni, nella Deloitte Money League è quarto dopo Real, Barcellona e United. Tre volte più dell’Olympique Marsiglia. È il club più ricco d’Europa per ricavi commerciali, non solo grazie alle sponsorizzazioni made in Qatar, legate alla proprietà e perciò sotto la lente dell’Uefa per il fair play finanziario (il Psg era stato multato di 20 milioni e punito con il tetto alla rosa in Champions, Platini ha allentato la morsa in estate), ma anche per gli accordi con investitori stranieri, da Fly Emirates a Huawei, da Panasonic a Coca- cola. Gli sponsor snobbano la Ligue 1 ma si eccitano davanti al connubio magico fra Parigi e la sua squadra di stelle, che così in patria continua a giocare da sola.