Il Sole 24 Ore, 11 marzo 2016
I conti dell’Inter: aumentano debito e perdite
L’Fc Internazionale gioca con le scatole cinesi ma non risolve i problemi di bilancio, il peggiore in serie A. Non solo per i 140,4 milioni di euro di perdita netta consolidata e per il patrimonio netto consolidato negativo per 137,2 milioni, ma per i debiti complessivi che, al 30 giugno 2015, hanno raggiunto i 513,8 milioni, al lordo dei crediti, pari a a 96,6 milioni.
Orientarsi nei conti del club controllato da Erick Thohir _ attraverso un labirinto di società che da Hong Kong finiscono nei paradisi fiscali delle Cayman _ può far perdere la bussola. E non tutte le attività sono nella società di calcio nerazzurra, le redditizie attività commerciali sono state scorporate e infilate in altre società, interamente controllate.
Queste operazioni, la prima fatta da Massimo Moratti nel 2005 con la creazione di Inter Brand Srl, la seconda da Thohir il 5 giugno 2014 con la creazione di Inter Media and Communication Srl (e lo svuotamento di Inter Brand, diventata una scatola cinese che si occupa solo di recupero crediti), sono servite a fare cosmesi contabile, cioè a generare plusvalenze che esistono solo sulla carta. In questo modo l’Inter ha presentato conti migliori di quelli reali e ha limitato gli interventi di ricapitalizzazione a carico degli azionisti.
Solo il bilancio consolidato racconta il vero squilibrio finanziario. L’Inter però non lo rende pubblico. Il consolidato è stato «predisposto» solo in relazione agli «obblighi regolamentari» dellea Figc, si legge nella relazione della società di revisione Deloitte, firmata da Ernesto Lanzillo. Quindi non c’è piena trasparenza sui conti.
Il bilancio dell’Fc Inter Spa, che da sola dichiara una perdita di 73,98 milioni, in poche righe riferisce che la perdita netta consolidata è di 140,4 milioni e il deficit patrimoniale consolidato è di 137,2 milioni. Secondo quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, l’indebitamento totale del gruppo Inter al 30 giugno 2015 ha raggiunto i 513,8 milioni. Questa somma è indicata nel bilancio consolidato al 30 giugno 2015 di International Sports Capital Spa («Isc Spa»), un’altra scatola cinese, è la nuova società italiana nella quale il 14 aprile 2015 Thohir ha conferito il suo pacchetto del 70% nel capitale dell’Inter. Questo pacchetto in precedenza era posseduto dalla International Sports Capital Hk Limited di Hong Kong, che ora possiede il 100% di Isc Spa. A fronte dei 513,8 milioni di debiti lordi nel consolidato di Isc ci sono crediti per soli 96,6 milioni e una liquidità di 50 milioni.
La quota principale dei debiti è costituita dai 230 milioni ottenuti dall’Inter il 5 giugno 2014 con un finanziamento bancario di Goldman Sachs e Unicredit. Come garanzia Unicredit ha in pegno l’intero capitale di Inter Media and Communication, nella quale ci sono il marchio e i crediti per diritti tv. Ci sono inoltre 75 milioni di debiti verso società di calcio, 67,6 milioni di debiti con i fornitori e 108 milioni di debiti verso società di Thohir, di cui 103,7 milioni la quota capitale. Su un un prestito di 27,1 milioni Thohir riceve dall’Inter un interesse fisso dell’8% annuo, su un altro di 76,6 milioni il tasso fisso è del 9,475% annuo. L’Inter avrà un bilancio in rosso anche quest’anno _ si ipotizzano almeno 50 milioni _ ma, grazie agli interessi sui prestiti, Thohir avrà un guadagno.