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 2016  marzo 11 Venerdì calendario

Benzinai, sale da gioco e finti poveri: chi truffa di più

Il rapporto annuale della Guardia di Finanza è un viaggio speculare, a specchio appunto, tra la corruzione alta (un appalto pubblico su tre è irregolare, un miliardo di euro sui 3,5 totali) e quella bassa, forse ancora più preoccupante: nove controlli su dieci sull’esenzione del ticket sanitario e sei su dieci sulle prestazioni sociali hanno dato esito positivo. Chi ne usufruiva non ne aveva diritto. I finanzieri spiegano che il dato statistico è viziato dal fatto che i loro controlli erano mirati, planavano su appalti e personaggi comunque sospetti. Nonostante questa spiegazione, i numeri dei reati del 2015 restano alti.
TRUFFE PUBBLICHE RADDOPPIATE
Tra sprechi nella Pubblica amministrazione – la Finanza ha lavorato in accordo con la Corte dei conti – e truffe sui pubblici finanziamenti, nel 2015 lo Stato italiano ha subito un danno patrimoniale di 4,35 miliardi (furono 2,67 nel 2014). Sono 8.021 le persone per le quali si è ipotizzata una responsabilità erariale, tremila in meno rispetto all’anno precedente.
EVASORI TOTALI: +7,4%
Aumentano gli evasori fiscali totali: soggetti che hanno prodotto reddito, ma risultano completamente sconosciuti al fisco. Rispetto ai 7.863 individuati nel 2014, la Guardia di Finanza ne ha scoperti 8.485 (il 7,4 per cento in più). Per i reati fiscali sono stati 104 gli arresti. Ai responsabili di frodi i finanzieri hanno sequestrato disponibilità patrimoniali – per il recupero delle imposte evase – per 1,1 miliardi e avanzate proposte di sequestro per altri 4,4 miliardi.
LE FRODI CAROSELLO
Accertati 2.466 casi di “frodi carosello”, che poi è la creazione di società fantasma per costituire crediti Iva fittizi e indebita compensazione. I casi di evasione internazionale sono stati 444, per la maggior parte riconducibili a fenomeni di falso trasferimento all’estero della residenza di persone e società. Sono stati 5.184 i datori di lavoro che hanno pagato in nero, 12.428 i loro lavoratori irregolari.
FALSI FINANZIAMENTI DI STATO
Sono stati scoperti casi di illegittima appropriazione o illegittime richieste di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per un miliardo e 61 milioni (120 milioni in meno rispetto al 2014).
CONFISCATE 93 AZIENDE DI MAFIA
La Guardia di Finanza ha fatto accertamenti economico-patrimoniali per indagini di mafia su 9.180 persone e 2.182 tra aziende e società. Sequestrati 4.261 beni mobili e immobili, 316 società, quote azionarie e disponibilità per un valore di 2,9 miliardi di euro. La confisca ha riguardato 93 aziende e altri 747 milioni di euro. Settanta gli arrestati per associazione mafiosa, 111 per riciclaggio, 17 per autoriciclaggio, 53 per usura.
FALLIMENTI BANCARI: 2 MILIARDI
Nelle indagini svolte nei settori dei reati societari, fallimentari, bancari e di Borsa sono state denunciate 6.253 persone di cui 267 tratte in arresto. Le distrazioni patrimoniali in danno di società fallite pesano per due miliardi di euro. I controlli svolti ai valichi di confine, nei porti e negli aeroporti hanno accertato valuta in eccesso per 104 milioni.
LADRI DI WELFARE E DI TICKET
Le truffe nel settore previdenziale e al Sistema sanitario nazionale sono state pari a 300 milioni di euro, ventisette gli arrestati. I controlli sui requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate (3.983 irregolari, il 59 per cento) e per l’esenzione del ticket sanitario (3.994 irregolari, l’88 per cento) hanno appunto rivelato che quei benefici non erano dovuti: false dichiarazioni sul reddito. Il danno complessivo, accertato dagli uomini del tenente colonnello Di Resta, è stato di 4,2 milioni.
POMPE DI BENZINA TAROCCATE
Su 2.813 distributori di carburanti controllati, 2.077 sono risultati irregolari: il 74 per cento. Tre i trucchi individuati: il prezzo esposto sulle colonnine esterne non corrispondeva a quello sull’erogatore, il quantitativo erogato era inferiore (spesso di molto) a quello segnato sulla pompa, il prodotto era annacquato o commisto con altre sostanze (acquistate, secondo le indagini curate dal tenente colonnello Cosmo Virgilio, in circuiti illegali).