ItaliaOggi, 10 marzo 2016
Tutti gli amici di Gian Luigi Rondi
Il Corsera dedica una bella intervista dell’ottimo Paolo Mereghetti al critico cinematografico Gian Luigi Rondi, per ricordarne il 94º compleanno. Rondi ha interpretato, per mezzo secolo, lo strapotere Dc sul cinema. «Ero stato chiamato», dice, «a dirigere la Mostra di Venezia da Forlani, allora presidente della Dc e da Colombo, presidente del Consiglio. «Nella sua vita ha sempre privilegiato gli amici». «Invitavo al David di Donatello i film che mi piacevano, privilegiando naturalmente i miei amici». «Invitai anche il comunista Lizzani che era un amico e l’amicizia veniva prima della tessera». «Quando assunsi la presidenza della Mostra di Venezia era il 1971, mi trovai contro mezzo cinema italiano. Poi sono diventato amico quasi con tutti». «Certo, è vero che ho stroncato Le mani sulla città di Rosi ma me lo impose il direttore». «Fra gli amici annovero Walter Veltroni e Francesco Rutelli con i quali mi sento più affine. Tant’è che al Pd mi sono iscritto». Da quando? Chiede Mereghetti: «Da molti anni», replica Rondi. Lo sapeva solo lui. Ma erano amici, si capisce.