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 2016  marzo 10 Giovedì calendario

Arriva in Italia Yund Li, il pianista introspettivo che fa concorrenza al mediatico Lang Lang

Yundi Li è uno degli artisti che incarnano maggiormente il fenomeno misterioso per cui la musica classica occidentale è stata “sposata” con straordinario entusiasmo dall’Oriente e rilanciata più che mai in sfere globali. Sabato debutterà a Roma (per la stagione IUC) il 33enne pianista cinese venerato in patria e applaudito in giro per il mondo, dov’è l’emblema di un pianismo declinato al contrario rispetto all’estroverso e mediatico Lang Lang.
Poeta introspettivo, Yundi Li ha un tocco magico, sulla tastiera, che non prevede sfoggio di tecnicismi. È stato il primo cinese a incidere coi Berliner Philharmoniker, e il loro disco dedicato a Prokofiev e Ravel ha troneggiato nella classifica 2007 del New York Times come il migliore dell’anno. Se i suoi interessi abbracciano tutta la grande musica per pianoforte (registra anche Beethoven, Schumann e Liszt), la fama internazionale gli deriva soprattutto dall’interpretazione di Chopin, basata su un alto senso della forma e su un fraseggio lontano da compiacenze virtuosistiche.
Yundi Li, cosa significa per lei suonare Chopin?
«Sento una profonda familiarità con l’essenza chopiniana», risponde questo musicista di pallida e delicata bellezza. «È come se il tempo trascorso eseguendo Chopin superasse quello della mia stessa vita».
Proviene da una famiglia musicale?
«Mia madre da giovane danzava, e ha adorato sempre la musica. Ma imparare a suonare il piano è stata una mia decisione. Mi sono innamorato del pianoforte quando ne ho sfiorato i tasti per la prima volta. Ho frequentato il Conservatorio di Siohuan e la Shenzhen Art School, e ho proseguito gli studi a Hannover dopo aver vinto il Concorso Chopin di Varsavia».
Fu quel concorso pianistico, il più importante in assoluto, a lanciarla a diciotto anni.
«Vincerlo mi portò a capire che bisogna avere lucidità e flessibilità per pianificarsi, cercando di fondere talento e disciplina».
Cosa pensa del suo collega Lang Lang?
«È un artista di solidissima carriera, affermatosi al meglio tramite le strategie mediatiche e promozionali che ritiene più opportune».
Può parlare della passione dimostrata dai giovani cinesi verso la musica occidentale per pianoforte?
«Decine di milioni di ragazzi in Cina studiano questo strumento così attraente grazie alla sua vasta gamma di modelli musicali e alla ricchezza del suo repertorio, intensificata da autori quali Chopin, Cajkovskij e Rachmaninov».
Quanto e dove suona oggi Yundi Li?
«Faccio un centinaio di concerti all’anno. I tour in Europa e negli Stati Uniti occupano i primi sei mesi, e nei successivi suono in una quarantina di città del mio Paese. L’arte gode di un rapido sviluppo in Cina, e ovunque sorgono nuovi teatri e spettacolari sale da concerto. Il pubblico esige un elevato standard qualitativo e io sono fiero di contribuire a soddisfare la sua fame di cultura».