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 2016  marzo 06 Domenica calendario

Due interviste a Pierluigi Collina per capire meglio come la tecnologia entrerà in campo

Guido De Carolis per il Corriere della Sera
 Il calcio cambia e sarà una vera rivoluzione. L’International Football Association Board (Ifab) ha deciso nuove regole e dalla stagione 2017-18 di partire con la sperimentazione per due anni della «Var» (Video Assistance Referees), la video assistenza per gli arbitri.
Pierluigi Collina, lei è designatore Uefa, come cambierà il calcio?
«A partire dal 1° giugno, dai prossimi Europei, non ci sarà più la tripla sanzione in area. Se un giocatore commette un fallo da rigore non sarà automaticamente espulso. Se ci sarà “un onesto tentativo” di giocare il pallone si avrà il penalty e il giallo. Per trattenute o spinte resta l’espulsione, lo stesso per la condotta violenta. Cambia anche il fallo di mano, sanzionato con il cartellino solo se impedisce un’azione efficace. Come Uefa siamo soddisfatti perché finalmente la richiesta delle componenti del calcio è stata ascoltata. Merito di Gianni Infantino».
Cambia il soccorso medico per i giocatori infortunati?
«Era ingiusto che chi aveva subito fallo, con l’avversario ammonito, dovesse uscire una volta soccorso. Si dava un vantaggio agli avversari che beneficiavano dell’uomo in più. Ora il giocatore può restare in campo».
Dal 1° giugno che succede sui calci di rigore?
«Se chi calcia fa una finta irregolare o interrompe la corsa e poi realizza, il gol viene annullato. Il tiratore viene ammonito e si riprende con una punizione per gli avversari».
Queste tre regole saranno effettive da giugno. La video assistenza per gli arbitri (Var) quando entrerà in funzione?
«La decisione dell’Ifab ha come obiettivo di verificare se la video assistenza funziona o no. Sarà sperimentata a partire dal 2017-18, per due anni. Prima saranno fatte solo alcune prove off-line».
Cosa cambia con l’arrivo della moviola in campo?
«Chiariamo subito: non chiamatela moviola perché non lo è. La moviola fa rivedere le azioni al rallentatore evidenziando e distorcendo la percezione che si ha dell’intensità di un contatto o di un fallo di mano a velocità normale. Per questo parliamo di sperimentazione: dovrà essere valutata anche a che velocità si rivede l’azione. La risposta della goal line technology è oggettiva, l’interpretazione di altre situazioni resterà soggettiva. Non è detto che due arbitri che valutano lo stesso contatto lo giudichino in modo uguale. E comunque le immagini potrebbero non essere probanti, dobbiamo aspettarcelo».
A cosa si applicherà la Var?
«Per decidere se un gol va assegnato, se un fallo è da rigore, se un giocatore va espulso. Inoltre in caso di scambio di identità per un’ammonizione o un’espulsione».
Anche sul fuorigioco?
«Esattamente come quando viene commesso un fallo prima del gol. Tutto sarà regolato da un protocollo dell’Ifab».
Come funzionerà?
«Dovrà essere salvaguardata la fluidità del gioco, caratteristica del calcio che lo rende diverso da altri sport. Non vogliamo che diventi come il Tmo nel rugby: al Mondiale il primo tempo di Inghilterra-Figi è durato 57’ invece di 40’. Poi si dovrà stabilire chi prenderà la decisione finale. Secondo me l’arbitro, magari guardando un tablet o in futuro utilizzando qualcosa di simile al Google glass».
Chi potrà vedere il replay?
«Se vogliamo che sia trasparente dovrebbe essere a disposizione di tutti. Non so se come nel rugby sarà visibile sui tabelloni dello stadio, ma l’immagine giudicata dagli arbitri andrà in tv, come la goal line technology che va detto è un atto di fede. Tutti ci fidiamo della risposta anche se nessuno sa come viene creata».
In sintesi aiuterà o no gli arbitri e svelenirà il clima?
«Non è corretto dire prima se farà bene o male. Ma è giusto provare. Il lavoro di un arbitro oggi viene giudicato in base a un’immagine che lui non ha e che va oltre le capacità umane. Questo è frustrante. Viene valutato negativamente perché magari non vede qualcosa che non può vedere».


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Giulia Zonca per la Stampa

Il calcio, quello delle regole, ha deciso di cambiare. Una virata epocale e profonda perché il consiglio degli otto saggi (l’Ifab) eletti per studiare ed attuare le modifiche ascolta, ma si muove con prudenza. Stavolta in campo arriva la rivoluzione: via libera, per ora in forma sperimentale, all’utilizzo delle immagini per decidere sull’assegnazione di un gol, un rigore, un’espulsione, cartellino rosso (e, quindi, squalifica) non più automatica in caso di atterramento in area e altri piccoli, ma significativi aggiornamenti.
Pierluigi Collina dal suo osservatorio di membro di una Commissioni dell’Ifab e di designatore arbitrale dell’Uefa può dire che il calcio, oggi, si è messo al passo con i tempi?
«Posso dire che, stavolta, l’Ifab ha preso molte decisioni. Scelte innovative che l’opinione pubblica non può che condividere».
L’impatto mediatico sembra essere tutto per l’introduzione della moviola in campo.
«Il termine più appropriato è quello dell’introduzione dell’utilizzo delle immagini video. Non moviola perché solo dopo la fase di sperimentazione sapremo, ad esempio, se per l’esame video di un fallo di mano verrà usata la velocità normale o rallentata. E la differenza non è di poco conto».

Utilizzo delle immagini per casi ben precisi.
«Il calcio è un gioco di movimento, di situazioni fluide. E, tale, deve rimanere: per questo il ricorso da parte dell’arbitro all’utilizzo del video deve essere codificato. Si parla, per l’appunto, di casi legati ai gol, ai rigori, alle espulsioni e allo scambio di persona».
Ma sarà l’arbitro della partita o un altro soggetto a decidere davanti alla tv?
«C’è un protocollo Ifab che, in questa fase di sperimentazione, dovrà indicare compiti e modalità: personalmente penso che sia più opportuno che a richiedere l’uso delle immagini e, quindi, a decidere sia lo stesso arbitro».
Oltre alla tv in campo c’è, come detto, un’agenda ricca di novità.
«Noi come Uefa ci siamo interrogati a lungo sulla possibile modifica della cosiddetta tripla sanzione (rigore, rosso e squalifica, ndr) ed oggi non possiamo che essere soddisfatti della svolta. Se un difensore o un portiere cerca la palla, affronta l’avversario in una chiara occasione da rete con un atteggiamento “onesto” e leale, è giusto che non venga espulso se commette fallo. Tutti lo chiedevano e Infantino è stato bravo a ottenerlo. Inizieremo ad applicarlo già all’Euro 2016, così come gli altri cambiamenti».
E poi il fallo di mano.
«Oggi l’ammonizione scattava automaticamente se si interrompeva un passaggio. In futuro invece verrà valutata l’efficacia dell’azione, la sua pericolosità».
Il pallone delle regole si è rimesso in moto?
«Cambierà molto. Chi si infortuna per colpa di un fallo da sanzionare non sarà più obbligato a lasciare il campo, ma potrà essere soccorso dentro al terreno di gioco: sembra una piccola novità, ma non lo è perchè non si giocherà più dieci contro undici, anche se per qualche istante».
Come immagina la prossima svolta regolamentare?
«Penso che sul fuorigioco ci siano ancora margini di intervento. Oggi gli assistenti prendono delle decisioni in situazioni limite, parliamo di millimetri».