la Repubblica, 6 marzo 2016
Piccolo dizionario delle malattie letterarie. Dalla Proustatite, ovvero un’infiammazione della madeleine, alla Strega, rimedio universale ai mali dell’editoria
Chi si ammala di letteratura tende a prendersi molto sul serio. Invece la cosa molto seria – anche letterariamente parlando – è saper ridere dei propri tic di lettore. La neonata collana editoriale Italo Svevo, rilevata da Gaffi e diretta da Giuseppe Nucci, debutta sul mercato con due libretti, uno di Marco Rossari e l’altro di Hans Tuzzi: non più di sessanta pagine ciascuno per smontare con ironia e un pizzico di sarcasmo più di un luogo comune. Il Piccolo dizionario delle malattie letterariedi Rossari inanella in ordine alfabetico definizioni esilaranti. Qualche esempio: «Autofiction: morbo di derivazione francese che spinge a confessare la verità spacciandola per finta ma usando nomi veri, onde creare inutile confusione»; «borgesismo: labirintite acuta»; «proustatite: infiammazione della madeleine»; “Strega: rimedio universale ai mali dell’editoria». E così via, senza risparmiare mostri sacri come Philip Roth, Foster Wallace, Salinger, Franzen... e Cèline, «che spinge a uno spropositato uso dei puntini di sospensione». Sono loro gli “spettri” nominati nella prefazione di Edoardo Camurri. Il Trittico di Hans Tuzzi, saggista e giallista, raccoglie tre brevi racconti morali, letterari e filosofici. Il filo si perde leggendo, ma non è importante, perché sono le associazioni a contare, relitti di memoria che galleggiano nel flusso della prosa: una ninnananna di Ilse Weber nel campo di Theresienstadt o un verso di Pascoli. Impossibile non pensare a Manganelli. I libri sono molto eleganti, carta pregiata e pagine da tagliate con tagliacarte. Il nume tutelare è Italo Svevo, alla cui voce si legge: «Rimedio al tabagismo non sempre efficace».Piccolo dizionario delle malattie letterarie