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 2016  marzo 07 Lunedì calendario

Tanti milioni spesi per l’ora di religione e neanche un centesimo per quella di educazione sessuale. L’Italia dell’ipocrisia

Forse per reazione a un’educazione cattolicissima e sessuofoba, ho sempre abituato i miei figli – convinta della radicale innocenza del corpo in tutte le sue manifestazioni – a girare tranquilli per casa svestiti e a farsi il bagno davanti agli altri (se non insieme a loro) senza problemi. Come senza problemi ho comprato alcuni divertenti libri di educazione sessuale per piccoli che ho letto al cinquenne curioso e divertito di fronte a fumetti che parlavano di erezione (“quando il pisellino è felice”) e di crescita di peli e seni. Spero dunque di non avere problemi a rispondere alle loro domande di futuri inquieti adolescenti maschi su sesso e dintorni. Ma mi chiedo: perché mai una cosa tanto importante e cruciale – ne va della salute e della vita – non viene insegnata a scuola?
La risposta non può che stare nella bieca ipocrisia italiana, visto che in gran parte dei paesi europei non c’è scuola che non abbia un corso di educazione sessuale, con risultati sorprendenti, come ha raccontato Riccardo Iacona in Utilizzatori finali (Chiare Lettere). Sì, è compito della scuola educare, anche e forse soprattutto, sessualmente: perché non tutte le famiglie sono in grado di spiegare il concepimento o la contraccezione proprio come non sono in grado di fare una traduzione di latino. E in mancanza di un’educazione sessuale il mondo del sesso per i ragazzi resta confuso e oscuro, mentre vengono a mancare informazioni fondamentali – come proteggersi dalle malattie, per nulla debellate, come l’Hiv– che arrivano, magari mozze o contraddittorie, da altre fonti casuali. Così crescono uomini che non usano il condom – gli italiani primeggiano in questo sport – e donne che non hanno il coraggio di chiederlo. Eppure mentre si continuano a spendere milioni per l’ora di religione, se ne spendono zero per quella di educazione sessuale. E non importa di che colore sia il governo. È sicuro: non la vedremo mai in una slide.