Libero, 7 marzo 2016
Piccolo ricordo di Giorgio Ariani, la voce italiana di Ollio
Oggi vi parlo di Giorgio Ariani. Lo so, il suo nome non dice nulla a molti di voi, peró lo conoscete tutti: è morto ieri. È vero, ci sono molte notizie interessanti oggi. Renzi a Domenica live spiega: i gufi si inventano che lui vuole mettere le tasse anche sul bidet (battuta bella, ma il governo invece ha provato a toccare la reversibilità e i pignoramenti, era molto più grave). Siamo a un passo dalla guerra in Libia, e ci sono state le primarie del Pd (ieri a Roma votanti dimezzati). Però ieri è morto un comico: so che ancora non avete fatto mente locale, ma di certo avrete sentito la sua voce. Giorgio Ariani (dopo i folgoranti esordi di un certo Alberto Sordi), era diventato la voce italiana di Oliver Hardy. Stanlio e Ollio sono famosi in tutto il mondo, ma in Italia il loro successo deve molto a questi due mattatori. Ovvero all’idea – apparentemente insensata – di dare a un americano una voce italiana con accento americano. Tradurre una espressione con un accento balordo, tradurre come tradire: «Arrivedoooórciiii!». Ariani ha fatto tante cose nei suoi 75 anni: il cabarettista («Sono comico grazie a lui», ha detto Leonardo Pieraccioni) è stato uno due Pierini del cinema. Però il suo capolavoro è la messa a punto di quello slang, quel codice: «Mhhh!!! Razza di stiupìdo!». Cambiare tutti gli accenti, storpiare tutte le vocali: nell’arte, tradire è l’unico modo per essere fedeli. In politica mai.