Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  marzo 07 Lunedì calendario

Il caso di Luca Varani, 23 anni, ucciso a coltellate e martellate da due amici dopo un festino a base di coca e alcol. È successo a Roma

Gli avevano dato appuntamento a casa di Manuel. Da quell’appartamento alla periferia est di Roma, Luca non è uscito vivo. Si era fidato di Manuel e Marco, due nuovi amici, più grandi di lui, che lo avevano invitato a passare una serata in compagnia. Un festino a base di coca, alcol e forse sesso, degenerato in una morte efferata. Luca Varani, 23 anni, è stato ritrovato sabato sera senza vita.
Il corpo nudo, straziato da coltellate e colpi di martello, abbandonato in una pozza di sangue. Un raptus scaturito molto probabilmente dal rifiuto di un rapporto gay a tre. È un’ipotesi con un grosso punto interrogativo. Ma i carabinieri di piazza Dante non la escludono: «Se dovesse essere andata così lo scopriremo presto» risponde il capitano Lorenzo Iacobone. Se questa fosse la pista, però, sarebbe da contestualizzare nel quadro dell’assassinio anche l’ultimo post su Facebook di Luca in cui è condivisa la raffigurazione del paradiso terrestre con una scritta: «Dio creò Adamo ed Eva, non Adamo e Claudio». Una frase dal significato inequivocabile, integrata da due slogan: «No ai matrimoni gay» e «W la famiglia». È un indizio che potrebbe aprire inquietanti scenari e spiegare l’orrore che si è materializzato fra i tre amici. 
L’omicidio è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì, ma il cadavere è stato recuperato quasi due giorni dopo, a seguito di una confessione che ha portato i militari sul luogo del delitto. Accompagnato dal padre Valter e dal suo legale, Manuel Foffo, 29 anni, proprietario dell’appartamento, si è presentato al comando di piazza Dante e in lacrime ha descritto la notte di tragedia. La sua versione però è annebbiata e confusa: «Non sappiamo perché lo abbiamo fatto» ha detto agli investigatori. 
Questa ricostruzione dovrà adesso essere incrociata con quella che fornirà Marco Prato, 30 anni, da sabato piantonato all’ospedale Pertini, dopo un tentativo di suicidio. Distrutto dal rimorso si era barricato in un albergo di piazza Bologna, dove la disperazione e i sensi di colpa lo hanno spinto a ingerire barbiturici e alcol. Salvato in tempo dai carabinieri, è stato sottoposto a lavanda gastrica. Le sue condizioni sono stabili, non è in pericolo di vita e a ore dovrebbe essere interrogato dai carabinieri, ancora alla ricerca di un movente chiaro. 
Al decimo piano del palazzo di via Igino Giordani, nel quartiere Collatino, è successo qualcosa di improvviso, spiegabile solo con la perdita di lucidità dovuta a un mix di droga e alcol. I ragazzi si sono inabissati nel buio della cocaina in una ricerca dello sballo e del piacere che forse andava avanti da due giorni. 
L’autopsia dirà con più precisione cosa è accaduto. Luca è stato ritrovato nudo, in camera da letto, le numerose ferite da taglio che testimoniano un accanimento sul corpo, e un grosso ematoma causato da un martello scagliato contro di lui. Luca Varani era originario della ex Jugoslavia, adottato quando era piccolo da una coppia italiana. Fidanzato con una coetanea, aveva conosciuto da poco Manuel e Marco. 
Il primo, studente di Giurisprudenza fuori corso, è il figlio del proprietario del ristorante «Dar Bottarolo» nel quartiere Pietralata, il secondo è un nome molto conosciuto negli ambienti vip e festaioli della Capitale. Marco Prato è uno dei principi della movida romana, e si fa chiamare Marc Pratò, con l’accento alla francese, un vezzo di omaggio al Paese di origine della madre, dove pure lui ha vissuto e ha studiato, a Parigi, dopo la laurea in Scienze politiche presa a Roma. Sogni di attore e modello, Prato è un affermato organizzatore di eventi, fondatore di «A(h)però», «aperitivo gay friendly» – così la réclame – che si tiene ogni domenica nella Capitale. Ieri sera l’appuntamento era alle Scuderie del Colle, locale «speak easy», in cui è possibile entrare solo con parola d’ordine. L’ultimo post di Marco su Facebook, è per l’aperitivo della domenica precedente. Le cronache rosa però riportano anche una breve relazione tra Prato e la soubrette Flavia Vento, immortalata con tanto di foto di baci appassionati sui siti di gossip. 
Abbiamo provato a contattare gli altri organizzatori sul cellulare trovato sulla pagina Facebook di «A(h)però» ma dopo una risposta evasiva e imbarazzata («noi non c’entriamo nulla con quello che è successo») hanno spento il telefono e cancellato il numero dal social network. 
Luca Varani invece era fidanzato da più di otto anni con la stessa ragazza. Il senso di fiducia lo aveva trascinato nella casa al Collatino dove gli si è spalancato un gorgo di droga e violenza. E dove i compagni di sballo si sono trasformati nei suoi assassini.