14 giugno 1918
Meglio vivere un giorno da leoni che cento anni da pecora
Poiché tutti, ma proprio tutti, da Repubblica al Fatto quotidiano a Libero ecc. ecc. stanno riportando la citazione di Trump: “Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora”, e poiché tutti, ma proprio tutti, dando sfoggio di beata ignoranza, stanno attribuendo la frase a Mussolini, bisognerà pur dire le cose come stanno. Quella frase è una delle più gloriose della prima guerra mondiale e venne scritta sul muro di una casa a Fagaré, il 14 giugno 1918, la sera prima dell’inizio della seconda battaglia del Piave, che decide le sorti della guerra in favore dell’Italia. Si tratta in realtà di un motto già esistente nella tradizione popolare, ma diventa notissimo dopo la suddetta battaglia, e viene riprodotta nel 1928 sul retro della moneta da venti lire. E’ il soldato Bernardo Vicario, in una lettera del 23 ottobre 1931 a spiegare come stanno le cose: “Tale leggenda è stata scritta da me la sera del giorno 14 giugno 1918, alle ore 19, cioè sei ore prima del grande bombardamento che provocò la scomparsa del mio battaglione di cui non restarono che pochi superstiti. Tale leggenda mi è stata dettata dal compianto Maggiore Rigoli Cav. Carlo ed io, come zappatore presso il comando del battaglione, eseguii tale ordine scrivendo come potei su quel rozzo muro all’entrata del paese ove aveva sede il I Battaglione del 201° Reggimento Fanteria” (Antonello Capurso, Fb, 28/2/2016)