Il Messaggero, 16 febbraio 2016
Renzi se la prende con l’Ue anche da Buenos Aires
«Prendo l’impegno, come governo, di aumentare gli investimenti per la lingua italiana all’estero».
Legame fortissimo, «come sorelle», tra Italia e Argentina. Matteo Renzi sbarca a Buenos Aires dopo diciotto anni dall’ultima visita dell’allora presidente del Consiglio Romano Prodi. «Scusate il ritardo, scusate se arrivo con 18 anni di ritardo...». Renzi si”scusa” pronto a rilanciare, a promettere che non accadrà più. Anzi. «Nel prossimo futuro, nei prossimi mesi», promette davanti alla platea degli alunni della scuola Cristoforo Colombo, una delle prime tappe della due giorni nella Terra del Rio della Plata, «si succederanno incontri, visite, delegazioni». Perchè il legame con l’Argentina – che conta oltre 900 mila passaporti italiani – è forte, fortissimo. «Si dice in questi casi che due paesi sono cugini. Ma cugini possono essere i francesi, non l’Argentina che consideriamo”sorella”», esordisce il premier arrivato da queste parti con un obiettivo ben preciso. Rilanciare i rapporti, quelli politici ma anche e soprattutto economici, con la nuova presidenza di Mauricio Macri – che conosce dai tempi in cui entrambi indossavano la fascia di primi cittadini di Buenos Aires e Firenze – che dopo anni di Kirchnerismo e chiusura ora punta all’apertura dei mercati e a rinnovati rapporti con l’Europa ed i suoi partner.
INVESTIMENTI«Argentina e Italia possono fare tante cose insieme, in tanti settori», spiega il premier di fronte agli studenti dell’università di Buenos Aires pensando alle tante opportunità per il sistema Italia in un paese che si prepara ad una grande ristrutturazione. Mentre in Italia «le riforme» si stanno facendo e «gli investimenti esteri sono passati a 72 miliardi» dai 12 del 2013. «L’austerity ha messo a rischio il futuro dei giovani, servono risposte coraggiose» e anche l’Europa come l’Argentina – sostiene Renzi – deve scrollarsi di dosso «la polvere del passato».
In Argentina dove, dall’energia alle infrastrutture, per le imprese italiane possono aprirsi numerose strade. Di cui ha parlato con gli imprenditori italiani a pranzo, in una colazione ristretta all’ambasciata, dove con lui ci sono, tra gli altri, l’ad dell’Enel, di Cdp, Pirelli, Finmeccanica e rappresentanti di Fca, Trevi Ansaldo. E di certo gli investimenti italiani in Argentina e la ripresa di un rapporto di scambio che la Sace prevede in aumento (+13% l’export italiano entro il 2018) dopo una fase di stallo, saranno al centro degli incontri con Macri. Quello istituzionale di oggi alla Casa Rosada, ma soprattutto quello alla cena”informale” di ieri sera nella residenza fuori Baires del nuovo presidente che ha”chiuso” l’era peronista.
Renzi sbarca sul Rio della Plata per poche ore. Ma pronto a conquistare, bruciando sul tempo anche il collega francese Hollande che arriverà qui con una sua missione di sistema tra 10 giorni. E sfodera anche con i ragazzi della scuola Cristoforo Colombo – quasi 1200 studenti – un approccio scherzoso. Quando entra nell’aula magna riceve quasi una standing ovation, tutti in piedi. Chiede le loro origini, si informa di quanti vengono dalle diverse regioni. E parlando di quelli con origini piemontesi, scherza: uno di quelli è tornato «in Italia con un ruolo importante, in Vaticano....». Poi chiede cosa conoscano dell’Italia. E quando dalla platea, tra le tante risposte, spunta la parola Nutella, torna sulla polemica con la Francia, durante l’Expo. «Sbagliata e ingiusta», ribadisce commentando le parole del ministro francese Segolene Royal che mise in dubbio gli ingredienti della famosa crema di cioccolata. Ma dell’Expo è tornato anche a parlare per ricordare il grande successo. E ribadire che ora l’Italia punta alle Olimpiadi 2024.