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 2016  febbraio 16 Martedì calendario

Ora Amazon consegna anche frutta e verdura, in un’ora

Ordinare da casa, senza muoversi, con un’app e vedersi arrivare a casa la merce, in massimo due ore.
Il gioco si fa sempre più duro. E alla fine, a poco più di tre mesi dal lancio del servizio “Prime Now” in Italia, Amazon punta al bersaglio grosso: frutta e verdura in un’ora o due ore al massimo a Milano e in altri 34 comuni dell’hinterland. Il tutto da mobile: basta scaricare una app e gestire da lì gli ordini per consegne che saranno effettuate dalle 8 a mezzanotte, 7 giorni su 7, e di cui sarà possibile verificare l’avanzamento fino alla consegna.
Insomma, dopo surgelati, bibite, pasta e caffè, il colosso di Seattle entra in partita anche su una fetta di mercato che era prevedibile fosse nei programmi, ma magari non così presto. «A partire da oggi – si legge in una nota dell’azienda – i clienti Amazon Prime Now potranno usufruire a qualsiasi ora della giornata di frutta e verdura freschi consegnati al piano, dicendo così addio alla fatica di sollevare pesanti buste della spesa. Mele, banane, pomodori e zucchine, solo per citarne alcuni, verranno consegnati in ufficio, per una salutare pausa pranzo o a casa, per osservare una dieta equilibrata».
Ordini online quindi e merce al piano. Un gioco con il quale Amazon punta a scardinare equilibri nella grande distribuzione ma anche, evidentemente, abitudini d’acquisto. In questi tre mesi, del resto, le cose non devono essere andate male visto che è stato deciso questo upgrade. Nessun dato però dalla multinazionale, come d’abitudine. L’unica cosa che si sa è che prosciutto, birra e acqua sono stati i prodotti più richiesti in questi tre mesi. E a fare più uso di Prime Now è stata la zona centrale di Milano, dove evidentemente la presenza di uffici ha fatto la differenza.
Ora arrivano a disposizione 30 tipologie di frutta e verdura che saranno distribuite da Peviani e Latteria Soresina. Una “dote” che andrà ad aggiungersi alla gamma di oltre 20mila referenze disponibili al momento per il servizio Prime Now tra cui buste di minestroni e vaschette di gelato, prodotti freddi (come affettati e yogurt), oltre a pane, pasta, caffè, bibite, birre, vini e alcolici. «Le 30 tipologie di prodotti freschi – spiega Mariangela Marseglia, Eu Director Prime Now – rendono ancora più ampia e variegata l’offerta di prodotti Prime Now, rispondendo sempre più all’esigenza dei clienti di ricevere a casa i prodotti per la spesa quotidiana».
Il meccanismo fa leva sulla comodità (prodotti direttamente al piano), sulla praticità (orario di consegna dalle 8 a mezzanotte) e sulla la velocità (una o due ore). Per l’arrivo del prodotto in un’ora di tempo è previsto un sovrapprezzo di 6,90 euro. Nel secondo caso la consegna è gratuita. Il tutto però per ordini superiori ai 19 euro e comunque a seguito del pagamento di 19,99 euro annuali per essere clienti Prime. A oggi le consegne possono avvenire in un’ora dall’ordine a Milano e in 11 comuni dell’hinterland (Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Paderno Dugnano, Cologno Monzese, Garbate Milanese, Bresso, Senago, Novate Milanese, Cormano, Cusano Milanino e Pero). Complessivamente però – compresa la consegna in finestre di due ore – i comuni interessati sono 34.
Quella di Amazon è indubbiamente una scommessa, anche sulla crescita dell’e-commerce in Italia. Il Paese, dal canto suo, sta dando risposte “di sistema” importanti: nel 2015 l’acquistato online si è attestato a 16,6 miliardi (2,2 in più sul 2014) e l’e-commerce è arrivato a superare il 4% del totale consumi retail (dati Osservatorio B2c Netcomm – Politecnico di Milano). E anche i pagamenti elettronici sono andati su. Come anticipato sul Sole 24 Ore di ieri, infatti, l’Osservatorio mobile payment & Commerce del Politecnico di Milano ha quantificato in 164 miliardi di euro il “borsellino digitale”: +5,6% rispetto all’anno precedente. Bancomat, carte di credito e pagamenti elettronici diventano sempre più familiari. E realtà come Amazon lo sanno bene.