Corriere della Sera, 16 febbraio 2016
«Addio Kitty». Sul New York Times il necrologio per una gatta
«In memoria di Kitty, grande compagna di tanti viaggi e missioni di pace: il tempo potrà portarci nuovi amici e familiari ma un posto nei nostri cuori ti apparterrà per sempre». Così, sul New York Times di ieri, recitava un necrologio al piede di pagina 4. Kitty, «figlia» amata e rimpianta, nella foto spalanca gli occhi e sorride. E si affila le unghie. Perché Kitty, nata il 18 dicembre del 2003 e scomparsa il 22 gennaio scorso, è un gatto.
La sua padrona, Dorota Gierycz, polacca, è una ex funzionaria delle Nazioni Unite, esperta di peacekeeping, diritti umani, uguaglianza di genere e risoluzione di conflitti. Un presente da docente e ricercatrice accademica, un passato sul campo, impegnata in missioni di pace intorno al mondo, dalla Bosnia alla Liberia. Durante una di queste – in Georgia – Dorota ha incontrato Kitty: lo racconta in un capitolo del suo libro I misteri del Caucaso dedicato alla gatta. A portargliela, nel quartier generale dell’Onu a Tbilisi, è un georgiano che le assicura: «Sarà utilissima, i siberiani sono grandi cacciatori di topi». Topi o no, per Dorota con la gatta bianca e nera – «occhi verdi, lungo pelo lucido e fascino da vendere» – è amore a prima vista. Tanto da volerla salutare così, sul giornale, ora che non c’è più.
Kitty non è la prima gatta a ricevere l’omaggio finale a mezzo stampa: lo scorso maggio sul giornale canadese Leader Post il siamese Kiano si è meritato un obituary sentito ma schietto (di lui si ricordava anche come «soffiasse e graffiasse chiunque provasse ad accarezzarlo») e, per restare da noi, il 18 decembre del 2012 i padroni di Eros, certosino dagli occhi grandi, hanno acquistato un’intera pagina del Corriere della Sera per salutare il loro cucciolo: primo piano del micio e citazione dalla Canzone di Marinella di Fabrizio De André («... e come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno come le rose»). Un ultimo saluto da decine di migliaia di euro. Chissà se avrà badato a spese Dorota Gierycz per la sua Kitty.