la Repubblica, 14 febbraio 2016
Ma Renzi prenderà le giuste misure per difendere la memoria di un innocente, vittima di un regime che si vuole amico? Se lo chiede Lucio Caracciolo
Giulio Regeni è stato selvaggiamente torturato e ucciso dalle forze di sicurezza egiziane. Su questo ormai non sembrano esistere dubbi. Le indiscrezioni sull’autopsia del ragazzo eseguita in Egitto, e tenuta ufficialmente segreta, rivelano la brutalità con cui i poliziotti hanno infierito su Regeni, dopo averlo sequestrato perché sospettato di collaborare con l’opposizione. Non si tratta di un episodio isolato.
È invece un metodo che il regime del generale al-Sisi adopera sistematicamente contro i suoi oppositori, veri o presunti. In particolare contro i Fratelli musulmani, bollati come puri terroristi, e contro i giovani del Movimento 6 aprile, che avviarono la rivoluzione, presto abortita, culminata nella caduta di Mubarak.
I governi occidentali, che pure non rinunciano a una selettiva retorica dei diritti umani, hanno finora guardato dall’altra parte, limitandosi a pacati inviti alla moderazione. Ma il regime egiziano – come molti altri nella regione – è tutt’altro che moderato. Sotto il tenue velo della “guerra al terrorismo” colpisce chiunque sia sospettabile di ostilità nei suoi confronti, con ciò alimentando proprio quel jihadismo che asserisce di voler eradicare.
Il nostro governo ha stretto in questi anni una relazione speciale con il generale al-Sisi, al cui confronto Mubarak – non proprio un liberale – appare oggi un dilettante. Lo ha fatto in nome della “guerra al terrorismo” e dei nostri corposi interessi energetici in Egitto. Ma nessun paese può accettare che un suo cittadino sia rapito e massacrato dalla polizia di un altro Stato fermandosi alle proteste verbali. Se lo facesse, perderebbe ogni credibilità come partner politico ed economico.
Vedremo nelle prossime ore quali misure formali e concrete verranno prese a Roma per difendere la memoria di un innocente, vittima di un regime che si vuole “amico”. Perché far finta di nulla sarebbe intollerabile mancanza di rispetto non solo per la memoria di Giulio Regeni e per la sua famiglia, ma per l’Italia.