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 2016  febbraio 11 Giovedì calendario

La fuga da Cuba dei campioni del baseball. Uno smacco per i Castro

Sono scappati alle due di notte, approfittando del buio e della solitudine dell’agente della sicurezza cubana, che ha invano tentato di fermarli mentre sgaiattolavano fuori dall’hotel e s’infilavano in un furgoncino nero, già col motore acceso. Se ne sono andati via così, Yulieski e Lourdes Jr Gourriel, l’ultimo giorno della trasferta a Santo Domingo per il Campionato del Caribe. La loro squadra, Los Tigres de Ciegos de Avila, aveva incassato una sola vittoria e una serie di brucianti sconfitte. Ormai, di grandi lanciatori, ricevitori o battitori, sull’isola dei Castro, ne sono rimasti pochi.
Circa 150 giocatori di baseball, lo sport nazionale a Cuba, hanno «disertato» l’isola. Quella dei fratelli Gourriel, però, non è una fuga come le altre. Il supercampione Yulieski, 31 anni, e la giovane promessa Lourdes Jr,22, erano le ultime vere star del baseball cubano, rampolli di un eroe dello «sport rivoluzionario» – Lourdes padre, a lungo allenatore della nazionale – e molto vicini al governo, che li coccolava come figli prediletti, chiudendo spesso un occhio sui loro capricci da Vip, in un Paese che non ammette capricci.
Raul Castro puntava su di loro per trasformare il baseball in un’altra pedina chiave nella partita a scacchi che sta giocando con gli Stati Uniti. Dopo la riapertura nel luglio scorso delle rispettive ambasciate, due mesi fa i cubani avevano vissuto un altro momento storico. Una delegazione di giocatori della Major league Usa – tra cui molti fuoriusciti cubani – era sbarcata all’Avana. Ad accoglierli, in occhiali neri da aviatore, c’era Lourdes Gourriel che aveva confessato il suo grande sogno: «Giocare un giorno con voi in Usa, ma solo quando avrò il permesso del mio governo». Evidentemente non aveva più voglia di aspettare.
La diplomazia del baseball ha fallito. E Raul ne prende atto con la retorica di sempre: i giornali di regime, da Granma a Juventud Rebelde, hanno bollato la defezione dei due fratelli come «un chiaro atteggiamento di consegna ai mercanti dello sport pagato e professionale». Il loro destino è ormai scritto: il nome Gourriel verrà cancellato (almeno per ora) dai libri dei record nazionali, la loro paga però schizzerà alle stelle. I giocatori cubani guadagnano tra 40 e 200 dollari al mese in patria, quelli passati in Usa incassano dai 62,5 milioni di Hector Olivera ai Dodgers fino ai 72,5 di Rusney Castillo dei Boston Red Sox.