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 2016  febbraio 07 Domenica calendario

La casa della Thatcher è stata messa in vendita a 45,5 milioni di euro

I visitatori di Chartwell, la residenza di Winston Churchill nel Kent, sono liberi di curiosare tra i libri, i quadri, le medaglie, le onorificenze del primo ministro scomparso nel 1965. Possono vedere il suo studio, immaginare le conversazioni avvenute in quella villa conservata dai curatori del National Trust britannico con evidente amore, come merita un monumento nazionale. Anche Edward Heath, primo ministro conservatore in carica dal 1970 al 1974 e scomparso nel 2005, assai meno centrale di Churchill nella storia britannica, ha lasciato la possibilità al pubblico – e agli storici – di visitare la sua residenza.
Così, da una parte stupisce la notizia della messa in vendita – a 35 milioni di sterline, cioè 45,5 milioni di euro: per il centro di Londra è abbastanza normale – della casa di Margaret Thatcher al 73 di Chester Square, nel cuore di Belgravia. Ma questa adesione alle normali leggi del mercato, scavalcando la tradizione, è molto thatcheriana. E pare un modo giusto per rispettarne la memoria. In questa vendita immobiliare c’è tutta la mancanza di emozione della «Lady di Ferro» (soprannome, è giusto ricordarlo, formulato dai sovietici per insultarla e che lei giustamente prese come il complimento che era in realtà) nello scavalcare tante consuetudini britanniche che a lei parvero sentimentalismi fuori tempo massimo. La sua decisione nello smantellare quel poco di manufatturiero rimasto nel Paese negli Anni 70 in favore di una moderna economia di servizi, il realismo nel «handover» di Hong Kong (il passaggio di poteri da Londra a Pechino): tutte scelte ispirate a una serena Realpolitik.
Incassare una cifra enorme dall’emiro o oligarca di turno in cambio di una casa vuota dove Thatcher passò gli anni della pensione (1991-2013), e dove presero il té suoi amici famosi come l’ex presidente americano Ronald Reagan (e l’ex dittatore cileno Augusto Pinochet: ma su questo l’agente immobiliare preferisce sorvolare) è molto rispettoso del denaro, del libero mercato, molto poco sentimentale. Nel bene e nel male, molto thatcheriano.