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 2016  febbraio 08 Lunedì calendario

Il commento al campionato di Mario Sconcerti

L a cosa che preoccupa la Juventus è che 14 vittorie consecutive non hanno ancora risolto niente. Chi ottiene questi risultati di solito domina la stagione. La Juve è invece ancora a due punti dal Napoli e non è mai stata in testa alla classifica. Il calcio non vive di eccessi, è sempre molto ordinato nelle sue rivoluzioni. È questo che fa pensare ci sia qualcosa di molto faticoso nella fase finale della rimonta. Il grande sforzo è stato fatto, ma non è bastato. Il Napoli ha risposto al record della Juve con il suo record di vittorie. La Juve è tornata una grande squadra, ma nessuno sa davvero se sia tornata la migliore. Questo pesa nell’avvicinamento alla partita. Mi sembra chiaro un logorio comune che non ha più comunque importanza. Non ci sono altri avversari. L’impressione è che le 14 vittorie abbiano restituito respiro all’abitudine di vincere della Juve, ma non ancora sostanza a una superiorità reale. Il Napoli è molto più forte di quanto la Juve pensasse quando era dentro la sua crisi. Nei 13-14 titolari credo che il Napoli sia più completo. La Juve ha tante soluzioni. La vera differenza è che per la prima volta la Juve insegue, per la Juve è una finale, per il Napoli no. Si fa interessante la trasformazione dell’Inter. Ora che sono stati esiliati i fantasisti, ora che restano solo ruoli esatti, difensori-centrocampisti-attaccanti, si vede più gioco e si prendono più gol. È un’equazione che sembra corretta, ma non obbligatoria. A Verona l’Inter non ha giocato male, ha solo perso equilibrio, come nel derby. A me sembra un tentativo onesto di recuperare idee. Non avere dribbling significa dover costruire gioco partendo dalla difesa. Non preoccupatevi, è calcio normale. Basta non prendere gol al primo corner. Mi sembra dopo tanto tempo un’Inter pallida e sensata. Spreca molto il Milan che resta però piuttosto occasionale. Sono squadre in crescita, l’errore è pensare siano già grandi. C’è un po’ di velocità, alcune buone individualità, più un margine d’errore un po’ largo. Il vero problema di Milan e Inter è il ritorno della Roma, alla terza vittoria consecutiva. Credo possa da sola più di molte speranze milanesi. Non ha risolto i problemi ma ha acquistato molto. È l’unica in cui tre gol nelle ultime tre partite sono stati segnati da giocatori nuovi (El Shaarawy e Perotti).