7 febbraio 2016
Sul corpo di Giulio Regeni ci sono i segni di «un violento pestaggio» • La carica dei cinesi ai seggi di Milano • Arrestato per corruzione il sindaco di Brindisi • Le proprietà immobiliari della famiglia reale inglese valgono 15 miliardi di euro • Quanto valgono vegetariani e vegani
Regeni 1 Ci sono i segni di «un violento pestaggio» sul corpo di Giulio Regeni. E numerose «abrasioni e lesioni», tuttora oggetto di analisi, ma compatibili «con ripetute percosse». Sulle parti sporgenti del volto, in particolare, sarebbero «evidenti» alcune contusioni. I primi elementi, emersi ieri sera dopo più di cinque ore di autopsia, svolta al Policlinico romano Umberto I dall’equipe medico-legale del professor Vittorio Fineschi, parlano di una morte lenta per il ventottenne ricercatore friulano seguita a indicibili torture e provocata dalla frattura di una vertebra cervicale, causata da un violento colpo al collo. Il cadavere è stato sottoposto a una Tac, a un esame tossicologico e ad alcune radiografie. Nessun incidente stradale, dunque, nessuna rapina finita male, come volevano far credere dall’Egitto, nessun omicidio d’impeto ha strappato la vita al giovane italiano. Giulio Regeni, al Cairo, sarebbe morto dopo esser stato picchiato e torturato. L’ambasciatore egiziano a Roma, Amr Helmy, che ha garantito l’impegno personale del presidente Al-Sisi per arrivare presto all’accertamento dei fatti. Il nostro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, però sembra preoccupato: «A quanto risulta dalle cose che ho sentito, sia dall’ambasciata al Cairo sia dagli investigatori italiani che stanno cominciando a lavorare con le autorità egiziane, siamo lontani dalla verità» (Fa. C., Cds).
Regeni 2 La convinzione degli investigatori italiani è che Regeni fosse finito nel mirino della polizia e dei servizi di sicurezza per la sua collaborazione con l’agenzia online Nena news che si occupa di problemi mediorientali ed è molto seguita dagli attivisti politici. Volevano conoscere le sue fonti, la sua rete di contatti. E seguendo una modalità utilizzata in centinaia di altri casi, avrebbero cominciato a interrogarlo proprio per ottenere informazioni preziose sull’identità degli egiziani che lo aiutavano a ottenere informazioni sul mondo sindacale. È la prima fase, dura dodici o al massimo diciotto ore e serve a verificare la volontà di collaborare. Subito dopo comincia il «trattamento»: dalle scariche elettriche alle bruciature, dalle ferite inflitte con un coltello fino agli arti tagliati. Poi ci sono le percosse sul corpo e sulla testa. Moltissimi arrestati muoiono nelle camere di sicurezza egiziane, la maggior parte di loro non viene mai ritrovata. Probabilmente anche Giulio Regeni doveva finire nella lista degli «scomparsi». La sensazione degli investigatori italiani è che il cadavere il 31 gennaio sia stato fatto ritrovare in un fosso di fronte al rischio concreto che i rapporti tra i due Paesi venissero seriamente compromessi dopo la minaccia esplicita dell’ambasciatore Maurizio Massari — concordata con Roma — di una interruzione delle relazioni commerciali e diplomatiche (Sarzanini, Cds).
Primarie 1 A Milano urne aperte anche oggi fino alle 20 per decidere il candidato del centrosinistra per le amministrative di giugno. Ieri, nella prima giornata di voto, 7750 persone si sono messe in fila per firmare la Carta dei valori del centrosinistra, versare 2 euro di contributo spese e barrare la croce su uno dei quattro nomi: Francesca Balzani, Antonio Iannetta, Pierfrancesco Majorino e Giuseppe Sala (Soglio, Cds).
Primarie 2 Ieri a Milano è successo un fatto nuovo: la comunità cinese, che in città ha radici antichissime, s’è mobilitata in forze per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra (a fine giornata gli stranieri risultavano ieri il quattro per cento dei votanti). Sulla vicenda è esplosa la polemica, perché i rappresentanti della comunità nei giorni scorsi avevano pubblicamente manifestato il loro apprezzamento per uno degli sfidanti in campo: Beppe Sala. I supporter di Sala puntano il dito contro il «nuovo razzismo di sinistra». Tra questi, il deputato pd Emanuele Fiano: «Nel giorno in cui la comunità cinese decide di partecipare coscientemente alla scelta di chi sarà il candidato del centrosinistra, e lo fa ovviamente traducendo il materiale necessario, arrivano, anche da parte di notissimi “compagni” della piazza milanese, irricevibili e disgustose polemiche». Parole raccolte subito dallo stesso Sala: «In questa bella giornata di democrazia, in cui molti inseguono la polemica sulla partecipazione delle comunità straniere, mi sento di condividere le parole di Emanuele Fiano». Si gode la scena, sull’altro fronte, Matteo Salvini: «File di cinesi, molti dei quali non parlano l’italiano, votano il renziano Sala alle primarie Pd. Che pena, povera Milano e povera sinistra» (Senesi, Cds).
Consales Arrestato ieri per corruzione il sindaco di Brindisi, Cosimo Consales. Sarebbe finito nei guai per pagare un debito personale col fisco di 328 mila euro. Soldi che sarebbero in parte arrivati da un imprenditore in cambio dell’appalto per gestione e trattamento dei rifiuti urbani. Arrestati anche a Luca Screti, titolare della Nubile srl che gestisce l’impianto di trattamento dei rifiuti, e il commercialista Massimo Vergara, capo dell’ufficio amministrazione della società. Consales e Vergara sono ai domiciliari, mentre Screti è in carcere. Sono accusati a vario titolo, di abuso d’ufficio, concorso in corruzione, frode in pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni di ente pubblico (Balenzano, Cds).
Case Secondo un rapporto pubblicato ieri le proprietà immobiliari della famiglia reale inglese – tra case, alberghi, terreni - valgono 11 miliardi e mezzo di sterline, pari a circa 15 miliardi di euro che nel 2015 hanno fruttato fra vendite e affitti un profitto di 280 milioni di sterline (quasi 400 milioni di euro). In realtà non tutti i soldi generati da questo immenso patrimonio immobiliare finiscono nelle tasche di Elisabetta. Fondato nel 1066, l’anno della battaglia di Hastings, il Crown Estate (alla lettera significa “Proprietà della Corona”) amministra i beni della monarchia come istituzione, non quelli privati della regina e dei suoi familiari. È in mano a strutture totalmente indipendenti dai Windsor. A Sua Maestà e alla famiglia reale vengono versati il 15 per cento dei profitti annui — che comunque equivalgono, per il 2015, a 40 milioni di sterline. Il resto vengono depositati nelle casse del ministero del Tesoro, ossia dello Stato (Franceschini, Rep).
Vegetariani Secondo l’Eurispes gli italiani vegetariani e vegani aumentano al ritmo di 1.600 al giorno. Erano il 6% nel 2013, sono diventati il 7,1% nel 2014 e l’8% nel 2015. E nei supermercati si stima che il fatturato annuo generato dalla vendita di prodotti a base vegetale sia di 320 milioni (Querzè, Cds).
(a cura di Roberta Mercuri)