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 2016  febbraio 05 Venerdì calendario

Tutti in Cina per Capodanno. Tre miliardi i viaggi prenotati (ma per qualcuno è di sola andata)

Circa 2,9 miliardi di viaggi sono previsti dall’inizio di febbraio al 3 marzo, stando a quanto affermato dal Ministero dei Trasporti, in occasione del Capodanno cinese. Sabato e domenica prossimi è atteso il picco in vista del Capodanno lunare, inizio del Festival della Primavera, lunedì 8 febbraio.
Milioni di persone in viaggio in un periodo ritenuto fonte di nuove opportunità e che è uno dei temi dominanti su Weibo, il Twitter cinese. Quasi tutti i post utilizzano il tag #2016chunyun, che significa «in viaggio durante il Festival della Primavera», con foto a corredo di quello che per alcuni di fatto è un calvario. Il sogno di tanti è evitare file abnormi di cui solo chi viaggia in Cina in questo periodo può avere idea. Nelle stazioni dei treni e degli autobus spesso gli anziani, ma anche i giovani, si sentono male per il freddo dovuto alle lunghe attese o l’eccessiva stanchezza. In tv si sconsiglia di muoversi in questo periodo proprio perché impossibile trovare posto su treni o autobus. Meglio in aereo, dato che gran parte dei cinesi non se lo può permettere. Consigli che non sono serviti molto ai 100 mila viaggiatori bloccati nella stazione ferroviaria di Guangzhou, Canton in italiano, lunedì e martedì dopo che forti nevicate hanno provocato ritardi e disagi. I media statali hanno mostrato le foto di migliaia di passeggeri seduti in file interminabili davanti alla stazione. Alcuni di loro avrebbero atteso più di dieci ore prima di avere la possibilità di partire. C’è però chi ci guadagna. Le gettonatissime app Didi Kuadi e Uber per approfittare del boom del Capodanno hanno inserito anche un servizio di trasporto extracittadino. Sebbene continuino ad avere problemi con le autorità cinesi, ultimamente ci sono stati segnali di apertura da parte del ministro dei Trasporti, che ha affermato di appoggiare simili servizi purché non puntino solo al profitto. Stando alla mappa del gigante di internet Baidu, che tiene traccia dei viaggi in tempo reale, la rotta Pechino-Shanghai mercoledì pomeriggio era la più trafficata di tutta l’Asia, seguita da Xi’an-Pechino e Shenyang-Pechino. Per molti lavoratori migranti, tuttavia, il viaggio verso casa quest’anno potrebbe essere di sola andata, dato che il rallentamento della crescita cinese è spesso coinciso con la fine del sogno della grande città. L’attività manifatturiera ha toccato i minimi da tre anni a gennaio, sebbene continui a tenere botta il settore dei servizi. Due camerieri che lavorano in un ristorante di Pechino hanno detto a Cnbc che non saranno tra i viaggiatori questa settimana. Stanno aspettando che gli venga pagato lo stipendio, circa 1.000 dollari a testa, prima di tornare a casa. «Non abbiamo i soldi per comprare i biglietti e portare i regali alla nostra famiglia e ai bambini, come da tradizione. Di solito spendiamo 650 dollari ogni anno. Di certo quanto partiremo non rientreremo a Pechino». Per anni i lavoratori migranti sono stati l’ossatura della crescita cinese, lavorando in fabbrica e tirando su i palazzi, ma sono in molti a pensare a una nuova vita in campagna dopo questo Spring Festival, per la paura di non essere in grado di trovare lavoro una volta rientrati in città. La popolazione di cosiddetti cittadini migranti è scesa di 5,7 milioni a 247 milioni nel 2015, il primo calo in 30 anni. «Quando sono arrivato a Pechino dieci anni fa», racconta un lavoratore, «ero ricco di speranza e pensavo di poter far bene in una grande città. Ora sono solo triste e deluso».