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 2016  febbraio 05 Venerdì calendario

Lazio, dieci anni di squalifiche e punizioni per la curva Nord

Tifosi laziali e razzismo, un binomio ormai da anni, decenni, che purtroppo è sotto la lente. Sopratutto dell’Europa. La serie nera inizia nel 2005, anche se la squalifica europea più dura subita dal club risale alla stagione 1973-74, a seguito degli incidenti accaduti dopo Lazio-Ipswich di Coppa Uefa. Per episodi di razzismo, invece, il primo precedente risale alla stagione 2005-06. Intertoto, Lazio-Tampere United: gara giocata porte chiuse dopo i cori razzisti durante Lazio-Partizan (Coppa Uefa 2004-05). Stagione 2012-13, Europa League: l’Uefa sanzionò la Lazio con diffida e multa per i cori razzisti intonati durante Tottenham-Lazio. Nel match di ritorno venne comminato un turno a porte chiuse, ma la pena fu sospesa con la condizionale (cori antisemiti). La squalifica scattò invece per il saluto romano fatto da alcuni tifosi durante Lazio-Borussia Moenchengladbach: l’Uefa impose l’Olimpico sbarrato per Lazio-Stoccarda e Lazio-Fenerbahçe.
UEFA E LEGA
Non solo l’Europa però. Nei precedenti italiani, oltre agli ululati più recenti a Niang col Genoa, va messa in conto la chiusura della Nord a settembre 2013 (gara Lazio-Udinese) dopo i cori razzisti indirizzati ad alcuni giocatori di colore durante Juventus-Lazio in Supercoppa italiana. Dalla Curva ieri è arrivata la replica: «Ora in quel settore ci sono famiglie e bambini, come questa società preferiva da tempo. Non si dovevano più sentire insulti a Lotito o cori definiti razzisti, ma col Napoli è successo comunque. Perché quei cori non sono razzisti, come ben spiegato da Pioli. Le istituzioni dicono di aver eliminato la parte violenta, eppure hanno preso due giornate di squalifica. Ci vogliono disgregare – dice un esponente a Radio Sei – ma noi torneremo. Intanto con l’iniziativa ‘Di Padre in figlio’».