Corriere della Sera, 5 febbraio 2016
Carolina Kostner non riesce a dire stop
Spingere la notte un po’ più in là è la sottile arte dei fuoriclasse senza data di scadenza. Roger Federer capace, a 34 anni e 17 Major, di arrivare nella semifinale di uno Slam (poi all’appuntamento trova Djokovic e, da lì in poi, diventa tutta un’altra storia). Valentino Rossi caduto a 36 anni, a una ruota dal Mondiale, nell’imboscata di un bambino maleducato. Michael Phelps, 30 anni, cui come terapia l’analista ha consigliato un’Olimpiade, la quinta, dopo 22 medaglie (18 d’oro). Francesco Totti, 39 anni e sentirli tutti («Ogni stagione ha il suo melone» ha detto la saggia moglie: il melone ha smentito e chiesto il rinnovo).
E così, chi non si aspettava grandi rivelazioni non è rimasto deluso. Carolina Kostner, 29 anni lunedì (auguri, di cuore) come da pronostico ha deciso di non decidere cosa fare da grande. «Rientrerò alle gare a settembre. Prima sarebbe stato prematuro». Se dopo, invece, si rivelerà avventato, lo scopriremo solo vivendo. Le atlete della sua generazione – quei pazzeschi anni Duemila attraversati sulle ali di sprofondi clamorosi (Vancouver 2010) e vertiginosi picchi (5 ori europei, uno mondiale, il bronzo di Sochi) —, sono già tutte in pensione: mamme o matrone da galà. Ma poiché Carolina è convinta che le siano stati scippati 21 mesi di ghiaccio e di vita (tantissimi, a ripensarci: «Un periodo, quello della squalifica, che non auguro a nessuno») per il coinvolgimento nella vicenda doping di Alex Schwazer (nessuna voglia di emulazione del tentativo di ritorno dell’ex fidanzato, giura), rieccola ad allenarsi tra Mentana (Roma), Egna e Oberstdorf, dove papà Huth, in questo Edipo irrisolto, l’aspetta a braccia aperte nell’ambiente a lei più famigliare. «Non c’è garanzia del risultato – avverte —, l’atleta non si definisce quando cade ma per come si rialza». Innervata di fil di ferro com’è, ce l’ha dimostrato molte volte. Ed è umanissima anche questa voglia di rimanere ancora un po’ nel bozzolo della patinoire, a fare quello che le riesce meglio, dopo una fugace apparizione al festival di Sanremo.
Carolina è in ottima compagnia. Tennis, moto, nuoto, calcio: a ognuno il suo cordone ombelicale. Vuole recuperare Sheherazade, pensa a un ritorno a Milano (Lombardia Trophy), Oberstdorf (Nebelhorn) o in Finlandia a settembre. Ha un grandissimo ricordo di sé da difendere. Sciuparlo, sarebbe un delitto.