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 2016  febbraio 05 Venerdì calendario

Non ci sono buone notizie su Schumacher. L’ha detto Montezemolo

Oltre due anni di silenzio fra speranze e preghiere (anche quelle di papa Francesco), speculazioni e smentite. Dal quel 29 dicembre del 2013 dopo l’incidente sulle nevi di Meribel delle condizioni di Michael Schumacher si sa quasi nulla: la moglie Corinna e i familiari hanno chiesto la massima privacy. Nella villa di Gland sul lago di Ginevra, dove il sette volte campione del mondo è seguito 24 ore al giorno da uno staff medico sotto la supervisione del professor Gerard Saillant, sono in pochissimi a entrare: fra questi Jean Todt e Ross Brawn.
L’ex presidente della Ferrari Luca di Montezemolo si aggiorna costantemente sulla salute del pilota tedesco che portò a Maranello. «Ho sue notizie e purtroppo non sono buone come uno sperava» ha detto alla festa per i 60 anni di Quattroruote. Parole tristi pronunciate con la voce increspata, parole che sembrerebbero lasciare spazio al pessimismo. In realtà la situazione non è cambiata: il decorso di Schumi prosegue senza miglioramenti nè peggioramenti. Nessun commento da parte della portavoce Sabine Kehm, l’ultimo aggiornamento risale al maggio scorso quando si parlava di «leggeri progressi». Poi solo silenzio e azioni legali contro indiscrezioni «irresponsabili»: come quelle del magazine Bunte secondo il quale Michael sarebbe in grado di muovere piccoli passi. Montezemolo, che ha ricevuto il premio Gianni Mazzocchi per «aver saputo coniugare record sportivi a successi industriali» nella sua lunga carriera, non voleva sollevare nessun polverone ma solo rendere omaggio all’amico Schumacher protagonista di quegli «anni meravigliosi»: «La vita è strana, lui ha vinto più di tutti con la Ferrari e ha avuto soltanto un incidente nel 1999 (quello a Silverstone in cui si ruppe una gamba ndr ). Una tragica fatalità lo ha rovinato e non è vero che sugli sci fosse spericolato: è sempre stato molto prudente».
Accanto a Schumacher quando correva per il Cavallino è stato anche Chris Dyer: l’uomo del muretto di Abu Dhabi, quello della disfatta mondiale di Alonso. Torna in F1 dopo una lunga assenza. Ha firmato con la Renault.