3 febbraio 2016
Trump scivola in Iowa • In Italia aumentano i contratti a tempo indeterminato • Tre donne aggredite dai compagni nel giro di poche ore: due sono morte • La famiglia dove tutti arrivano a cento anni
Usa Trump scivola in Iowa, al primo impatto con i voti reali: si ferma al 24%. Lo ha battuto il conservatore-integralista Ted Cruz, con il 28%. Ma la vera insidia, probabilmente, viene dal candidato che si è piazzato alle sue spalle, a pochissima distanza, il rampante Marco Rubio, con il 23%. Cruz ha conquistato 8 delegati, Trump e Rubio 7 ciascuno. Dall’altra parte, nel campo democratico, Hillary Clinton è riuscita a contenere l’avanzata di Bernie Sanders. L’ex segretario di Stato strappa una vittoria di misura, ma in termini politici il risultato sorride al settantaquattrenne senatore del Vermont che ha impegnato duramente quella che definisce «la più potente macchina organizzativa degli Stati Uniti», inchiodandola in un estenuante testa a testa. In sei caucus, le assemblee dei votanti, si è dovuto addirittura far ricorso al lancio della monetina per decidere a chi assegnare i delegati. L’ha sempre spuntata Hillary che dunque batte Bernie Sanders solo dopo i tempi supplementari: 49,9% contro 46,6%. All’ex segretario di Stato sono assegnati 23 rappresentanti, all’avversario 21. A questi vanno sommati i cosiddetti «superdelegati» espressi dall’apparato del Partito democratico: 362 stanno con Clinton, che quindi sale a quota 385; solo 8 con il senatore che insegue a 29. Il quorum per ottenere la nomination in casa democratica è pari a 2.382. Sarà una gara a due: il terzo contendente, l’ex governatore del Maryland, Martin O’Malley, preso atto dei consensi all’1%, si è ritirato (Sarcina, Cds).
Occupazione 1 Il Jobs act e, soprattutto, la decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato nel 2015 hanno aumentato la propensione delle aziende ad assumere con contratti stabili, ma gli effetti sul numero complessivo di occupati sono scarsi. Secondo i dati Istat in un anno, da dicembre 2014 a dicembre 2015, l’occupazione dipendente permanente è infatti aumentata dello 0,9%, cioè di 135 mila unità, arrivando a contare 14 milioni 651 mila lavoratori (Marro, Cds).
Occupazione 2 A dicembre, spiega l’Istat, l’occupazione complessiva è diminuita dello 0,1% (- 21 mila) rispetto a novembre mentre è aumentata dello 0,5% su dicembre 2014: 109 mila unità in più che hanno portato il totale degli occupati a 22 milioni 470 mila. I disoccupati sono invece aumentati di 18 mila su novembre e scesi di 254 mila sull’anno prima, attestandosi a 2 milioni 898 mila, pari all’11,4% della forza lavoro. Il tasso di occupazione resta basso, risultando al lavoro solo il 56,4% delle persone fra 15 e 64 anni. Il tasso di inattività (persone che non lavorano e non sono in cerca di occupazione) è di conseguenza alto, pari al 36,2% della popolazione fra 15 e 64 anni, cioè più di 14 milioni di individui. Il tasso di occupazione è particolarmente basso tra le donne: 47,1% contro il 65,9% degli uomini. Forti le differenze quindi anche nel tasso di inattività, pari al 46,6% per le femmine e al 25,6% per i maschi (ibidem).
Donne 1 Carla Caiazzo, la mamma di Pozzuoli vittima del compagno che l’altro ieri, dopo averla picchiata in strada, le ha dato fuoco (vedi Fior da fiore di ieri), lotta tra la vita e la morte: intubata e ventilata, ha solo il 50 per cento di possibilità di sopravvivere.
Donne 2 La sera tra domenica e lunedì Luana Finocchiaro, 41 anni, è stata strangolata dal suo ex compagno Vincenzo Di Mauro, 37 anni. Il delitto è avvenuto nell’appartamento di lei, in via Garibaldi, nel centro di Misterbianco, popoloso paese dell’hinterland di Catania. Di Mauro, che tanti in paese descrivono come collerico e violento, fermato dai carabinieri all’alba di ieri, aveva già ucciso sedici anni fa. Il 17 luglio del 2000 strangolò un vicino di casa di 47 anni, Francesco Tirendi, che accusava di aver fatto avance alla sua fidanzata di 17 anni. Prima gli chiuse un sacchetto di plastica in testa, poi lo strangolò con una cintura. Undici anni è rimasto in carcere, per omicidio preterintenzionale; poi, tornato libero, ha incontrato Luana Finocchiaro, che aveva alle spalle un matrimonio finito e due figli che oggi hanno 8 e 12 anni. Dalla loro relazione è nato un altro bambino che ha 4 anni e che l’altra notte era in casa. I due litigavano di continuo per via della gelosia malata di lui, che la picchiava di continuo tanto che lei l’aveva denunciato più volte.
Donne 3 Sempre la sera tra domenica e lunedì Paolo Piraccini, 56 anni, ex ristoratore, titolare di una tabaccheria a Brescia, con un coltellaccio da cucina quasi decapitò la moglie Marinella Pellegrini, 55 anni, impiegata, nella loro elegante casa in via Cefalonia. I due a detta dei vicini erano «una coppia tranquilla, apparentemente felice. Non avevano figli. Mai sentiti litigare fino all’altra sera». Lui però di recente aveva scoperto d’avere un tumore al braccio e da allora s’era fatto assai depresso. Dopo aver sgozzato la moglie telefonò al cognato («Ho fatto una sciocchezza, ho ucciso Marinella, adesso mi ammazzo») montò in auto e s’andò a schiantare nella corsia di sorpasso della A4 presa contromano.
Centenari 1 I fratelli Barberis di San Damiano d’Asti sono la famiglia più longeva d’Italia: Giuseppina a giugno compirà 107 anni, Lorenzo a marzo 103, e Maria l’8 gennaio ne ha compiuti 100. I tre fratelli sono lucidissimi e autonomi. Un altro fratello Michele è morto a 100 anni, la «più giovane» Francesca a 92 (Chiosso, Sta).
Centenari 2 L’italiana più longeva è anche l’ultima europea vivente a essere nata nel diciannovesimo secolo. Emma Morano, venuta alla luce a Civiasco (Vercelli) il 29 novembre 1899 e residente a Pallanza (Verbano-Cusio-Ossola), è la connazionale più longeva mai esistita. Con i suoi 116 anni e 65 giorni, vanta pure il titolo di decana del Vecchio Continente. Nel mondo, davanti a lei, c’è soltanto Susannah Mushat Jones, nata tre mesi prima in Alabama e oggi di stanza a New York (Di Todaro, Sta).
Centenari 3 Negli ultimi dieci anni nei Paesi occidentali la vita media è aumentata di 2,4 anni per gli uomini e 1,7 per le donne. L’ultimo censimento sulla popolazione anziana risale al 2011. Secondo l’Istat, allora erano poco più di sedicimila gli ultracentenari, con una netta prevalenza tra le donne: 80,8 contro 19,2 per cento. Ma il dato, secondo Nicola Ferrara, ordinario di medicina interna e geriatria all’Università “Federico II” di Napoli e presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, è sottostimato. «Oggi gli over 100 sarebbero almeno ventimila». E nei prossimi tre decenni ci si aspetta che la classe in questione registri il maggiore aumento demografico, in termini percentuali. Nel confronto a livello globale, gli italiani risultano tra i più longevi: con una vita media che ha raggiunto 79,4 anni per gli uomini e 84,5 per le donne (ibidem).
(a cura di Roberta Mercuri)