La Stampa, 2 febbraio 2016
Al-Thani ha fatto rotta sulla Sardegna e si è portato a casa il 49 per cento di Meridiana
La fede comune è stata un po’ d’aiuto. Ma il principe e l’emiro non hanno trovato facilmente l’accordo. Hanno discusso a lungo, per più di un anno, correndo più volte il rischio che il banco saltasse. Il braccio di ferro, sempre con i toni che si convengono a due sovrani, è stato spesso piuttosto duro. Anche perché di mezzo c’era un affare che vale diverse centinaia di milioni di euro. Ora un’intesa c’è e riguarda la cessione di Meridiana. Karim Aga Khan, che l’ha fondata nel 1952, ne cede il quarantanove per cento e affida queste quote a mani sicure: quelle dell’emiro del Qatar. La compagnia aerea sarda, che ha legato la sua storia al mito della Costa Smeralda, stringe un accordo con Qatar Airways e per il futuro si aprono scenari. Nuove rotte e forse nuovi aerei. Ma nessuno si sente di escludere che la compagnia aerea farà comunque i licenziamenti previsti (e rinviati) da due anni.
Investimenti milionari
L’accordo siglato ieri con Karim Aga Khan consente alla famiglia Al Thani di raggiungere un obiettivo importante per i suoi affari in Italia. Il progetto iniziale era quello di puntare su tre settori: turismo, sanità e trasporti. Ora il triangolo sembra davvero completo. Il primo traguardo era già stato raggiunto con l’ingresso in Costa Smeralda. Era il 2012 e per acquisire gli hotel a cinque stelle, ma anche ville e terreni vicino al mare e le banchine del porto di Porto Cervo, l’emiro aveva sborsato qualcosa come 700 milioni di euro. Per il Qatar è stato certamente un bell’affare, ma con qualche conseguenza giudiziaria. L’altra operazione (conclusa a metà, per il momento) riguarda l’acquisizione dell’ex ospedale San Raffaele di Olbia: l’aveva costruito Don Verzè ma con il fallimento della sua fondazione, la struttura rischiava di rimanere un’incompiuta, un ecomostro sulla collina che si affaccia sul golfo e sugli stagni. Per farci un centro di eccellenza a livello internazionale, la Qatar Foundation ha deciso di investire un miliardo di euro e di assumere un migliaio di addetti, ma i reparti ancora non sono stati inaugurati. Negli uffici olbiesi di Meridiana tengano a fare una precisazione: «Quello firmato è soltanto un pre-accordo. Se dovesse saltare non ci saranno conseguenze per nessuna delle due aziende».
Operazione a metà
L’emiro Al Thani, invece, sembrava più convinto e ha dato il via libera all’operazione già venerdì scorso. Sulle cifre nessuno sa nulla. E forse non si scoprirà di più neppure oggi, nel corso di un vertice convocato a Roma, negli uffici del Ministero dello Sviluppo economico. Per ora all’incontro non ci saranno i sindacati, ma nei prossimi giorni saranno obbligatoriamente convocati anche i rappresentanti dei lavoratori. Se non altro perché ben 900 dei 1800 dipendenti di Meridiana rischiano (ancora) il licenziamento e perché resta tutt’ora da sciogliere il nodo della fusione con la controllata AirItaly. L’operazione, comunque, all’emiro è riuscita solo a metà. Il fondo sovrano del Qatar puntava ad acquisire la compagnia aerea ma anche le quote della società di gestione dell’aeroporto di Olbia. Questa era la gallina dalle uova d’oro, ma l’Aga Khan non ha ceduto. Geasar ed Eccelsa sono le società che gestiscono lo scalo producendo utili da capogiro. Al Costa Smeralda passano ogni anno circa due milioni di passeggeri e d è considerato il numero uno in Europa. Anche l’Aga Khan, proprietario dello Yacht Club Costa Smeralda, si è dovuto in qualche modo accontentare: aveva provato a a riconquistare la società che gestisce il porto di Porto Cervo. «Non è detto che se ne discuta ancora – trapela dall’entourage del principe – Con la famiglia Al Thani i rapporti sono buoni e si continuerà a discutere. L’emiro ha intenzione di fare nuove acquisizioni in Italia».