il Fatto Quotidiano, 31 gennaio 2016
La vittoria del tonno marinato
I nostri nipoti la conosceranno come “la vittoria del tonno marinato”. Ci informa Repubblica, infatti, che è davanti a questa leccornia – “appena servita dall’impeccabile personale del Bundeskanzleramt” – che Angela Merkel ha ceduto a Matteo Renzi. Cioè? Si chiederà il lettore: ci ha dato il gasdotto, più deficit, gli eurobond, l’Alsazia e la Lorena? No, ha detto questo: “Prendiamo la buona abitudine di sentirci o vederci prima di ogni vertice europeo”. Miracoli del tonno marinato: una telefonata di Angela prima di ogni vertice europeo è un sogno d’amore e potenza che s’avvera.
Al neo-giornale di Mario Calabresi festeggiano da venerdì sera: è il “Patto di consultazione permanente” (del tonno marinato). Al Corriere della Sera titolano addirittura: “L’offerta di un posto nel direttorio Ue” (qualunque cosa sia). Entrambi, in coro: Roma e Berlino riscriveranno i Trattati nel 2017. Ancora il Corsera: “Angela ora ha capito”. Repubblica va più in là: quando Renzi ha parlato di flessibilità sui conti pubblici (“al caffè”, pare), Merkel è stata zitta e “il suo silenzio significa molto”. D’altronde, si dice che sia d’oro.
Così andò il giorno in cui spezzammo le reni della Germania sui due maggiori giornali italiani. Persino i tg tedeschi, quel giorno, sembravano l’ufficio stampa di Palazzo Chigi: “L’Italia è tornata”, ci dice Repubblica, titolavano l’altroieri sera. Cioè Italy is back, come dice sempre Padoan, che ha vissuto all’estero e sa le lingue. Per il ritorno del senso del ridicolo, invece, ci si sta attrezzando.