la Repubblica, 31 gennaio 2016
Michele Serra e Il giorno della sepoltura. Quando bastano David Bowie e una bara per stroncare il Family Day
David Bowie ha dato disposizione di disperdere le sue ceneri in un Paese orientale, secondo il rito buddista. È evidente a tutti che questa sua decisione costituisce un attacco alla sepoltura tradizionale, quella con salma ricomposta nella bara lignea e tomba con lapide sormontata da una croce, come stabilito da Dio e messo in pratica, per generazioni, nei Paesi di tradizione cristiana, a difesa della nostra identità culturale. Se permettiamo a tutti di disporre del proprio decesso inseguendo mode passeggere o riti che non hanno nulla a che fare con la nostra profonda cultura cristiana, le conseguenze sull’ordine sociale possono essere gravissime. Chiediamo dunque allo Stato di non consentire che alla sepoltura tradizionale, solo autentico modello di sepoltura, possano essere affiancate altre forme di tumulazione o di trattamento della salma che provocherebbero disorientamento e turbamento. La sepoltura è una sola, quella con bara lignea e tomba con lapide sormontata da una croce, quella che ha accompagnato i nostri avi alla vita eterna consegnandoli alla misericordia di Dio. Chi volesse accomiatarsi dal mondo in altre maniere lo faccia con discrezione, senza dare scandalo, e non pretenda che la sua cerimonia funebre possa essere legalmente parificata al rito funebre stabilito da Dio. (Testo base per indire una nuova manifestazione al Circo Massimo sulla falsariga di quella di ieri, della quale credo di avere ricalcato fedelmente le intenzioni, la dialettica, i meccanismi psicologici, gli scopi politici).