la Repubblica, 31 gennaio 2016
La storia dell’uomo che ha sgozzato i suoi figli prima di buttarsi in un pozzo
Ha sgozzato uno dei suoi figli, quello di 13, mentre dormiva. Poi ha colpito alla gola la più piccola di 8 che era in sala, quindi ha inseguito la moglie per casa intervenuta a proteggere i bambini, cercando di uccidere anche lei. Infine si è gettato in un pozzo togliendosi la vita. Era finito sul lastrico Maurilio Palmerini, 58 anni, gli avevano pignorato casa, aveva debiti con le banche per una truffa subìta. L’angoscia di non poter più sostenere economicamente la sua famiglia lo aveva gettato in una depressione cronica. Da mesi ormai viveva così senza lavoro. A spiegare il possibile movente di una tragedia familiare avvenuta ieri in una casa di campagna a Vaiano, piccola frazione del comune di Castiglione del Lago al confine fra Umbria e Toscana, è stata la moglie Caterina, sopravvissuta al massacro e sfregiata al volto e alla testa dalla lama che l’uomo brandiva in preda al suo delirio.
È stata proprio lei, 47 anni, di origine polacca, dopo essersi rifugiata dalla vicina di casa, a chiamare i soccorsi, intorno alle 11.30 di ieri mattina.
Quando fuori da quella casa sono arrivati i carabinieri e il 118, l’uomo era ancora vivo, pieno di sangue e in piedi sul bordo di un pozzo. «Vi rendete conto di che cosa ho fatto ai miei bambini? Ora mi butto», e prima che i presenti potessero fare qualcosa, si è gettato in quel pozzo, profondo oltre 20 metri, morendo sul colpo.
La tragedia, stando al racconto di Caterina, portata in ospedale ferita e sotto shock, si è consumata in una manciata di minuti. Ha sentito il marito trafficare in cucina e camminare verso la camera dei figli. Hubert, il più grande, è stato sgozzato mentre ancora dormiva. Dopo il primo omicidio, l’uomo è andato in sala e ha accoltellato alla giugulare la piccola, Giulia. È stato un attimo: con l’immagine della figlioletta con gli occhi sgranati e accasciata in una pozza di sangue ha visto il marito scagliarsi contro di lei. Ha iniziato a correre verso la porta di casa Caterina ma lui l’ha bloccata. È iniziata una lotta disperata. Colpita al volto e alla nuca dalla lama sporca del sangue dei suoi due bambini, è riuscita a scappare a casa della vicina. Maurilio Palmerini, in preda a una rabbia disumana, continuava a bussare alla porta per farla uscire. Calci, pugni e minacce di uccidere chiunque gli impedisse di portare a termine il suo piano. Intorno alle 11.30 Caterina ha chiamato i soccorsi, urlando al telefono tutta la sua angoscia. «Ci sta ammazzando tutti, correte, fate in fretta. Ha ucciso i miei bambini, ora vuole uccidere anche me».
I carabinieri di Città della Pieve e del reparto operativo, coordinati dal pubblico ministero della procura di Perugia Manuela Comodi, sono arrivati sul posto in pochi minuti insieme a un’ambulanza del 118. Maurilio Palmerini era vicino al pozzo e a nulla sono valsi i tentativi dei soccorritori di evitare che si gettasse di sotto.
Hanno provato ad avvicinarsi a lui, ma non appena i militari hanno fatto un passo verso di lui, si è gettato nel vuoto. Il medico del 118 ha constatato la morte dei due figli della coppia. Poi sono intervenuti i vigili del fuoco per tirare su dal pozzo il cadavere di Palmerini e sequestrare l’arma del delitto.
Quell’uomo «così perbene», come il sindaco di Castiglione del Lago, Sergio Batino e la vicina di casa che ha salvato la moglie definiscono il pluriomicida, aveva perso tutto. Il lavoro, i debiti e la depressione sono stati il mix per la tragedia che si è consumata in un normale sabato mattina.