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 2016  gennaio 31 Domenica calendario

Gli autobus non passano più per Scampia


Autobus in fuga dalle baby gang: due strade del quartiere Scampia cancellate dal percorso notturno. L’Anm, azienda di mobilità del Comune di Napoli, alza bandiera bianca: i pullman non transiteranno più dopo le 21 per via Monte Rosa e per via Fratelli Cervi, il “Grand canyon del terrore” come lo chiamano gli autisti. È una resa ai giovani teppisti che, per gioco o forse per altro, scagliano pietre contro i bus arancioni che riportano a casa, nel dormitorio della periferia Nord, i pendolari che lavorano nel centro di Napoli.
È un tiro a segno quotidiano, ieri altri due assalti (a Secondigliano e a Scampia), ma senza conseguenze. Mercoledì scorso, invece, proprio in via Monte Rosa, un gruppo di ragazzini manda in frantumi i finestrini laterali e il parabrezza di un pullman, seminando il terrore a bordo. L’Anm si arrende, pressata dai suoi dipendenti che non ci stanno più a entrare come vittime sacrificali in zone che sembrano territori di guerra, e quindi R5, N5 e N8 modificano il percorso ed evitano di imbucarsi dopo le 21 nel “canyon”. «Rischiamo la vita, è terrorismo», tuona da giorni il sindacato Usb implorando maggiore sicurezza. Ieri la resa, poco pubblicizzata. Quasi nascosta persino al Comune, proprietario dell’azienda mobilità, che si è sempre opposto a un provvedimento che così penalizza una periferia già martoriata da mille problemi.
«Abbiamo solo modificato i percorsi – prova a gettare acqua sul fuoco Alberto Ramaglia, amministratore unico dell’Anm – dopo le 21 gli autobus, senza alcuna riduzione del servizio, non percorrono più solo due strade. Il collegamento con Scampia e i relativi capolinea è assicurato. Il servizio deve essere svolto in sicurezza. C’è in ballo la vita dei nostri dipendenti e degli utenti». Quindi l’ennesimo appello a carabinieri e polizia che per alcune settimane hanno scortato gli autobus presi di mira: «Chiediamo un ulteriore e maggiore impegno per garantire il diritto alla sicurezza e alla mobilità in quelle zone».
Nove i raid gravi avvenuti dall’inizio dell’anno contro gli autobus comunali, sei concentrati nelle due strade cancellate dal percorso notturno, dato in calo rispetto all’anno precedente, quando a fine gennaio gli agguati furono quindici. Molti di più, praticamente quotidiani, però, gli assalti che solo per caso non hanno determinato danni. «Il servizio non è ridotto – dice Mario Calabrese, assessore comunale ai Trasporti – è cambiato solo il percorso per andare dall’origine alla destinazione. Comunque non si vuole minimizzare nulla. A causa dei gravi episodi che si susseguono oramai da mesi abbiamo il dovere, come servizio pubblico, di garantire il diritto alla mobilità, ma anche la sicurezza dei conducenti e dei passeggeri. L’azienda sta facendo il massimo».
Ma le polemiche divampano. «È una sconfitta della legalità. Anche in diversi altri quartieri la situazione è grave. Lo Stato e il Comune devono reagire e affermare il senso e il valore della legge, nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori», scrive su Facebook Antonio Bassolino, candidato alle primarie del centrosinistra in vista delle elezioni comunali di Napoli. Angelo Pisani, esponente del centrodestra e presidente della ottava municipalità, annuncia «una class action contro i vertici di Anm e contro questa scellerata decisione. Chi è incapace di garantire il servizio pubblico abbia la decenza di dimettersi». Il provvedimento dell’azienda è accolto con favore dai sindacati, «anche se – sottolinea Adolfo Vallini, coordinamento Usb – è una vera e propria sconfitta per lo Stato».