Corriere della Sera, 31 gennaio 2016
Mai sentito parlare di Dino Rossi?
Il titolo americano che ha guadagnato di più negli ultimi 30 anni non viene dalla Silicon Valley e non è neppure un marchio sempreverde come Nike o Coca-Cola. Il suo nome – Balchem Corp – è sconosciuto perfino agli esperti di Borsa, tant’è che l’analista del Wall Street Journal Jason Zweig gli ha dedicato un articolo dal titolo assai esplicito: «Mai sentito». Eppure il successo di quest’azienda di New Hampton, che produce aromi, gas per la lavorazione dei cibi, additivi per mangimi animali e farmaci è davvero da record: dal 1985 al 2015, ha guadagnato il 107.099 per cento. E alla sua guida, in quegli anni, c’era un uomo dal nome più che italiano, Dino A. Rossi.
«Poche aziende possono essere più oscure», scrive Zweig. A partire dalla sede del suo quartier generale: un paesino di 7.266 anime, Wawayanda, 110 chilometri a nord di New York. Un mistero che circonda anche Dino Rossi, amministratore delegato di Balchem dal 1997 allo scorso settembre.
Su di lui, nelle biografie ufficiali, si trova ben poco: ha 61 anni, si è laureato in economia e contabilità all’università della West Virginia e poi è passato da varie aziende chimiche prima di approdare nel 1996, come tesoriere, alla Balchem, azienda specializzata nella produzione di ingredienti per spray per capelli e inchiostro, entrambi prodotti destinati a crollare sui mercati.
La transizione fu durissima e l’azienda sembrava spacciata. Poi Dino ne prese il timone e riuscì a salvarla, con pazienza e un po’ d’intuizione. Colse al volo il suggerimento di un ingegnere che gli spiegò come i sali di colina, usati per la conservazione degli alimenti, potessero servire anche a stabilizzare i depositi di argilla: negli anni successivi, l’exploit del «fracking» nei giacimenti di petrolio e gas ha fatto balzare alle stelle i profitti per i sali di colina, e per la Balchem. «Bisogna continuare a lavorare sulla tecnologia. E tenere le antenne alzata: non sai mai da dove arrivino le buone idee», conferma Rossi, che oggi è presidente non esecutivo del Consiglio d’amministrazione.
Le (rare) fotografie che lo ritraggono – a qualche presentazione di cibo per cani, ad esempio – mostrano un uomo molto «normale» e mediterraneo. Baffetti, capelli diradati, vestiti sobri. Nulla lascerebbe pensare che ha guidato una gallina d’oro da 1,7 miliardi di dollari.