Il Messaggero, 1 febbraio 2016
Il caso dello studente friulano scomparso al Cairo
L’incubo di un nuovo sequestro all’estero per l’Italia. Uno studente friulano di 28 anni, Giulio Regeni, è scomparso il 25 gennaio nel centro del Cairo, in circostanze che la Farnesina ha definito «misteriose». Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha parlato al telefono con il suo omologo egiziano, chiedendo «con decisione» il «massimo impegno» per rintracciarlo.
Sullo sfondo potrebbero esserci le turbolente manifestazioni proprio del 25 gennaio al Cairo per il quinto anniversario della rivoluzione egiziana, culminate con decine di arresti da parte della polizia. Manifestazioni in cui lo studente potrebbe essere rimasto coinvolto. Ferito, arrestato? Ci sono anche queste ipotesi anche se 5 giorni di silenzio sono davvero troppi.
La scomparsa di Regeni è stata resa nota ieri dalla Farnesina, che, ovviamente, segue la vicenda «con la massima attenzione e preoccupazione». L’ambasciata al Cairo ha subito attivato canali di comunicazion con le autorità locali ed è in attesa di ricevere elementi sulla dinamica della sparizione. Ambasciata e ministero degli Esteri sono anche in stretto contatto con i genitori dello studente che sono partiti già mercoledì scorso per la capitale egiziana.
IN CERCA DI INFORMAZIONI
Il ministro Gentiloni ha parlato al telefono con il suo omologo Sameh Shoukry, al quale «ha richiesto con decisione il massimo impegno» per rintracciare il connazionale e per fornire ogni possibile informazione sulle sue condizioni.
Giulio Regeni è originario di Fiumicello (Udine), un comune della Bassa friulana. È appassionato di studi sul Medio Oriente, che nel 2012 e 2013 gli hanno fatto vincere due premi al concorso internazionale «Europa e giovani», promosso dall’Istituto regionale per gli studi europei. Si trovava nella capitale egiziana per un dottorato.
Nel giorno in cui sono perse le sue tracce, al Cairo come in diverse altre città egiziane si erano svolte diverse manifestazioni per il quinto anniversario della rivoluzione che nel 2011 depose il presidente “padre padrone”Hosni Mubarak, aprendo la strada alla conquista del potere da parte dei Fratelli Musulmani, che dopo un anno e mezzo furono però destituiti e messi fuorilegge dal nuovo regime del generale Al Sisi. Quel giorno in tutto il Paese le forze dell’ordine hanno arrestato 75 persone, presunti membri della Fratellanza, per «incitamento alla violenza e disordini». Di queste, una trentina fermate nella capitale.
Con la sparizione di Regeni sale a sei il numero degli italiani spariti all’estero. Il “veterano” è padre Paolo Dall’Oglio scomparso nel luglio 2013 a Raqqa divenuta poco dopo la “capitale” dello Stato islamico in Siria. Sessanta anni, romano, in grado di parlare l’arabo e profondo conoscitore dell’Islam, il gesuita aveva rifondato la comunità monastica cattolica-siriaca di Mar Musa, che negli anni era diventato un luogo di dialogo e confronto interreligioso. Poi ci sono i quattro dipendenti della Bonatti, la società di costruzioni parmense. Gino Policardo, Filippo Calcagno, Salvatore Failla e Fausto Piano, sono stati sequestrati il 19 luglio scorso nei pressi dell’impianto petrolifero libico di Mellitah. Rientravano dalla Tunisia e furono costretti a scendere dalla loro auto e fatti salire su un’altra.