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 2016  febbraio 01 Lunedì calendario

«Case a fuoco e bambini bruciati vivi». Boko Haram fa strage in Nigeria

Il piccolo Alamin Bakura non dimenticherà. Rannicchiato e nascosto dentro il tronco di un albero ha udito il rumore delle esplosioni e il divampare delle fiamme provocato da bombe incendiari con cui i terroristi islamici di Boko Haram hanno attaccato, nella notte tra sabato e ieri, il suo villaggio di Dalori, nel nord-est della Nigeria. Poi, mentre le fiamme divoravano decine di dimore, ha udito le urla dei suoi parenti e dei suo amici mentre il fuoco li bruciava vivi. Quando i terroristi sono andati via lasciando dietro di loro almeno 86 morti Alamin è uscito dal suo nascondiglio e ha visto cosa era rimasto del suo villaggio. Case, auto, uomini, donne, bambini, animali: tutto calcinato. E come se l’assalto a Dalori non fosse sufficiente, i terroristi hanno fatto strage anche tra coloro che tentavano di mettersi in salvo correndo verso il vicino villaggio di Gamori: tra i disperati in fuga, secondo alcune testimonianze, si sarebbero fatte esplodere tre donne-kamikaze.
I SOPRAVVISSUTI
Il racconto dei sopravvissuti parla dell’arrivo di «uomini in uniforme» su motociclette e furgoni. Un copione che in questa regione della Nigeria si ripete ormai da oltre sei anni, da quando cioè Boko Haram ha dato il via alla sua campagna di terrore per tentare di imporre la propria legge di mettere radici stabili in Nigeria, facendo leva sul malcontento popolare causato dalla povertà e dai disagi, sostituendosi di fatto a un governo che per anni non è stato in grado di valutare il pericolo non riuscendo minimamente a mettere in piedi una strategia per fermare il terrore. Terrore che Boko Haram tenta di esportare in Camerun, Niger e Ciad compiendo scorribande mortali. L’ultima, ieri, in Ciad, dove due attentatori-suicidi hanno provocato in due villaggi sulle rive dell’omonimo lago la morte di nove persone tra cui cinque bimbi che stavano giocando in un campo di calcio: oltre 50 i feriti.
Da quando, nel 2009, i terroristi islamici hanno avviato la loro campagna di terrore, in questa zona dell’Africa occidentale, hanno causato oltre ventimila, morti, centinaia di sequestrati e costretto alla fuga oltre due milioni di persone. 
COALIZIONE MILITARE
A poco, anche se nel 2015 un po’ di territorio è stato strappato al controllo di Boko Haram, è finora servita al coalizione militare interafricana formata da Nigeria, Niger, Ciad, Cameroon e Benin messa su proprio per contrastare i fanatici islamici. Il movimento da meno di due anni ha voltato le spalle ad al Qaeda per avvicinarsi allo Stato islamico. Una scelta che mandato in soffitta la sigla Boko Haram che ora prefersisce definirsi la “Provincia dell’Africa occidentale dello Stato islamico”.