La Stampa, 1 febbraio 2016
La General Electric vuole investire 600 milioni per creare un centro di ricerca e sviluppo in Toscana
Accorre anche Matteo Renzi a suggellare l’affare che rilancia l’Italia come polo d’attrazione per le grandi multinazionali. La General Electric, attraverso Ge Oil & Gas, ha deciso di puntare, in 5 anni, oltre 600 milioni di dollari (554 milioni di euro) in ricerca e sviluppo, con un centro di eccellenza in Toscana. Non solo. Pochi giorni fa Avio Aero ha confermato con alcune regioni, tra cui il Piemonte, altri 200 milioni per l’innovazione. In tutto si superano gli 800 milioni di dollari, 740 milioni di euro. Così il premier, dopo gli incontri dei giorni scorsi con i vertici di Apple e Cisco, a Firenze vede il boss mondiale di Ge, Jeff Immelt. Il presidente e ad del colosso Usa spiega come l’accordo rinsaldi la presenza centenaria di Ge in Italia: «La tappa di oggi conferma il nostro forte impegno ad investire e far crescere il nostro business in questo Paese».
L’intesa
Nel pomeriggio la sigla dell’intesa, a cui partecipano anche Sandro De Poli, numero uno di Ge Italia, e Lorenzo Simonelli, presidente e ad globale di Ge Oil & Gas, l’italiano (è nato proprio a Firenze) ex «enfant prodige» che ha scalato le posizioni nel gruppo di tecnologie e servizi per l’industria del gas e del petrolio. Per la Regione Toscana c’è il presidente Enrico Rossi, mentre il governo è rappresentato dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Che esulta: «È una bella notizia per la Toscana e per l’Italia intera».
Per ora siamo a una «prima intesa» con lo scopo – si legge in una nota – di «verificare la fattibilità, anche in termini di co-finanziamento» e sottoscrivere un accordo di programma entro tre mesi. Il progetto si chiama «Galileo». E in 5 anni porterà a realizzare in Toscana (a Firenze c’è la sede più importante di Ge Oil & Gas – Nuovo Pignone) un centro di eccellenza che impegnerà 500 superspecialisti. Lo scopo è accrescere del 50% i volumi produttivi in Italia e incrementare il fatturato di 1,7 miliardi di dollari in 5 anni. E in più formare una nuova generazione di ingegneri. L’idea è di sviluppare turbine a gas, compressori centrifughi e altre tecnologie in un Paese, l’Italia, «che ha sempre rappresentato per noi un centro fondamentale per l’attività di ricerca e sviluppo», dice Simonelli. Ge Oil & Gas – Nuovo Pignone chiude anche un accordo con Sace per sostenere l’export dell’azienda, per un ammontare che potrebbe raggiungere i 6 miliardi di dollari tra il 2016 e il 2018. Quanto ad Avio Aero, business di Ge Aviation, dei suoi 200 milioni 100 andranno in Puglia, 60 in Campania e 40 in Piemonte. «Grazie alle forze messe in campo» dalle istituzioni «abbiamo trovato le condizioni per continuare a investire sul territorio», dice Riccardo Procacci, ad di Avio Aero.
I sindacati applaudono, ma «va ritirata la dichiarazione di esubero di 236 lavoratori dell’eccellenza tecnologica di Sesto San Giovanni», l’ex Alstom, chiede il segretario Fim Cisl, Marco Bentivogli. De Poli assicura che l’azienda dialogherà. E il ministro Guidi promette attenzione: «Sono fiduciosa che riusciremo anche in questo caso a trovare una soluzione».