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 2016  gennaio 30 Sabato calendario

Bezos ha perso sei miliardi di dollari in un giorno. E non ha battuto ciglio

Perdere sei miliardi di dollari in un giorno senza battere un ciglio, grazie anche ai 56 ancora in suo possesso. È successo giovedì sera a Jeff Bezos, fondatore e amministratore della Amazon, dopo una lettura dei dati trimestrali che mostravano un fatturato record per l’azienda, ma al di sotto delle aspettative della Borsa. 
Nelle trattative dopo la chiusura il titolo è precipitato del 9%, e Bezos che detiene 84 milioni di azioni della sua azienda ha visto la sua fortuna assottigliarsi di una fetta equivalente alle perdite. Nella classifica che l’agenzia di notizie finanziarie Bloomberg aggiorna giornalmente, l’imprenditore cinquantaduenne vede ora insidiata la sua posizione al quarto posto non solo dallo spagnolo Carlos Ortega (Zara) che lo segue con 48,6 miliardi di dollari, ma dal giovane astro Mark Zuckerberg. Quest’ultimo, nella prima settimana di ritorno al lavoro dopo la licenza di paternità, è tornato a sedersi sulla poltrona di comando di Facebook con 6 miliardi di attivo, frutto anche questo della rivalutazione del titolo dopo l’ultima trimestrale del 2015. Lo scatto ha portato il trentunenne Mark dall’ottavo al sesto posto con 47 miliardi di dollari. Bezos può consolarsi: la cifra che ha appena perso è di poco superiore a quella che sempre il mercato borsistico gli aveva assegnato ad aprile, di fronte ai risultati incoraggianti della Amazon. 
In un’economia americana appesantita dall’andamento del petrolio e da una spesa dei consumatori in stallo, le aziende che soffrono di più sono quelle che commerciano beni di consumo come Amazon o quelle energetiche. La classifica dei ricchi infatti questa settimana ha sottratto capitali anche ai petrolieri fratelli Koch, grandi finanziatori dei candidati repubblicani alla presidenza, e rispettivamente settimo e ottavo nella lista. Premiati invece a dispetto dell’andamento di Wall Street Larry Page (Alphabeth-Google, nono con 38,7 miliardi) e Jim Walton (Walmart, quattordicesimo con 31,4 miliardi). La classifica di Bloomberg ha la vaga somiglianza con un giochino elettronico, dove le teste dei paperoni si mischiano, scompaiono e riappaiono nelle nuove posizioni a seconda dei risultati giornalieri, muovendosi in senso verticale sulla scala di valori. 
I duecento che compongono la lista hanno in mano i destini di una gran parte della ricchezza mondiale: dall’ultimo che è l’imprenditore della Silicon Valley Andy Bechtolsheim con 5,8 miliardi di dollari, al capofila Bill Gates, con 79 miliardi.